In viaggio con Dante, ultimo appuntamento all’Isi di Barga per gli incontri dedicati al Sommo Poeta foto

La sindaca Caterina Campani: "Un bel percorso culturale e formativo"

Si è tenuto stamattina (17 novembre) nell’aula magna dell’Isi di Barga l’ultimo dei quattro incontri di In viaggio con Dante dedicati a Dante Alighieri per celebrarne il settecentesimo anno dalla morte.

Come di consueto a condurre i presenti, tra cui alcune classi che si avviano alla maturità, i professori Andrea Palla e Giuseppe Corbellini Andreotti oltre ad Elia Tuccori per il contributo in power point.

Corbellini introduce la lectio che regala una bella interpretazione della struttura del Paradiso approcciando con una sensibilità molto vicina a quella di Dante: “La concezione che Dante ha del Paradiso è essenzialmente geocentrica ed aristotelica, in base alla quale la Terra è posta al centro dell’universo, comprendente nove cieli tra cui l’ultimo quello più vicino a Dio cha dà origine a tutto il movimento cosmico”.

“Come ci suggerisce la concezione medievale – prosegue Corbellini – Dante descrive l’empireo come un non luogo, una sorta di corte, uno spazio in cui è la mente divina a governare ogni cosa. Questo accade nel 30esimo canto ed è proprio Beatrice che introduce Dante in questa dimensione: qui la sua forza narrativa ed immaginativa, il suo senso del colore, prendono forma in modo potente, per dar voce ad una realtà a cui non è possibile accedere se non sottoforma di grazia straordinaria così com’è stata concessa a lui: ed è qui- sottolinea Corbellini- che è necessario sempre ribadire che La Divina Commedia non è un racconto onirico, ma è frutto della convinzione del suo autore di aver realmente compiuto questo viaggio alla ricerca della verità morale storica e culturale del suo tempo.

Interviene in seguito il professor Palla sottolineando l’importanza della figura di San Bernando di Chiaravalle a cui Beatrice una volta congedatasi, affida Dante per l’ultimo tratto del Paradiso: “San Bernardo è un grande esempio di impegno politico e civile, di spessore storico di cui Dante decide di esaltarne l’aspetto mariano. Nel canto XXXII – sottolinea il docente – è rappresentata la rosa candida dove il poeta colloca le anime pure del Paradiso. In questo e in modo ancor più incisivo nel XXXIII canto, è fondamentale la figura di San Bernardo che si rivolge alla Vergine Maria per permettere a Dante di vedere Dio”.

La giornata si è conclusa con l’intervento del sindaco di Barga Caterina Campani: “Vorrei ringraziare chi ha collaborato a stretto contatto con la nostra realtà comunale tra cui l’associazione Cento Lumi, l’archivio storico lucchese, Unitre e la Fondazione Ricci con cui abbiamo costruito il bel percorso culturale e formativo che si conclude stamani”.

Cristiana Ricci presidente della Fondazione Ricci sottolinea infine: “Dante è ancora attuale? Questo ciclo di incontri davvero molto proficui, ha cercato di rispondere a questo quesito proponendo una chiave di lettura delle tre cantiche dantesche attraverso cui capire le diverse connessioni che coesistono e che possiamo riconoscere quando affrontiamo con maggior apertura, la lettura di un testo”.

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