Cisl: sanità, organici all’osso e servizi a rischio

Organici all’osso e liste d’attesa, i problemi “cronici” dell’Asl restano i medesimi secondo Cisl Fp che torna all’attacco.
“Al di là delle affermazioni che nel 2017 il personale è aumentato rispetto al 2016, la realtà è che – sottolinea Luciano Cotrozzi -, causa la carenza dello stesso personale, le strutture, soprattutto quelle assistenziali , sono in sofferenza. Quindi, se viene disconosciuta la situazione deficitaria degli organici, occorre allora riflettere sulla cattiva organizzazione e chi la governa”.

Secondo Cotrozzi poi c’è anche un problema di ’rapporti interni”: “Il clima interno – sostiene – è pericolosamente precipitato in una sorta di camera calda che sta portando gli operatori verso la rassegnazione, con conseguente mancanza di stimoli, utili invece a far ben funzionare le strutture. A parere di Cisl Fp a Lucca è urgente intervenire per riattivare un clima interno sereno. E’ intollerabile che taluni preposti alla gestione del personale cerchino di impedire a chi forse appare più debole di rivolgersi al sindacato per le loro necessità”.
Poi c’è la questione liste di attesa: “Grosso problema presente nelle ex usl 2 e 12, ma non solo – spiega ancora Cotrozzi -. I tentativi impostati per migliorare la situazione hanno sempre fallito, tanto che i siti aziendali relativi ai tempi di attesa sono non aggiornati da tempo, evidente conferma del fatto che la direzione non sia nelle condizioni di dare risposte tranquillizzanti all’utenza. A breve anche a Lucca, come ulteriore tentativo, sarà attivato il nuovo sistema di prenotazione  (Cup 2.0) dimenticandosi però che la dove è già attivato, ovvero Massa e Versilia, il nuovo sistema ha portato scarsi benefici e i tempi di attesa permangono lunghi. Possibile non capire che i tempi di attesa sono strettamente legati agli organici del personale? Se gli organici non sono adeguati, le strumentazioni e le macchine soprattutto quelle pesanti sono inutilizzate, con la logica conseguenza di allungare i tempi di attesa.  Il numero del personale va riconsiderato e plasmato sulla garanzia di offrire un servizio efficiente ed efficace e che mantenga adeguati i livelli essenziali di assistenza”.
“Nonostante i tentativi di rassicurazione della Direzione Asl Toscana nord ovest – commenta Cotrozzi -, la sanità sia a Lucca che in Versilia presenta pecche e criticità macroscopiche tali da creare difficoltà all’utenza e ai dipendenti. Il fatto poi che la stessa Direzione ubicata a chilometri di distanza neppure si cura di rispondere alle richieste del personale e dei sindacati, la dice lunga sul rapporto esistente. Sembra che regni nella Direzione una disposizione improntata sul ’lasciamoli dire: non diamo loro risposte perché, qualunque sia il loro parere, è solo la Direzione che pensa, decide e dispone’.  Brutta filosofia questa, che non tiene assolutamente conto delle relazioni sindacali.  Proprio la distanza che la Direzione ha dai vari ambiti territoriali, dovrebbe spingere la stessa a tenere in considerazione le problematiche sollevate dai sindacati degli stessi ambiti territoriali e avere con questi rapporti più stretti e trasparenti.  La riorganizzazione del servizio sanitario regionale impostata sui livelli di assistenza per intensità di cura, da sempre criticata da Cisl Fp a Lucca perché ritenuta non funzionale per l’utenza, ma solo quale fattore economico basato su tagli di personale, posti letto e servizi, è di fatto un fallimento  che continua, per le stesse motivazioni sopra dette, con l’accorpamento delle ex Usl in tre macro aziende sul territorio regionale. Una azienda sanitaria come la usl Toscana nord ovest, mastodontica e ingovernabile, continua a operare in termini ragionieristici di governo, quindi, criticità presenti ovunque ormai cronicizzate, ma massima attenzione al risparmio. Ormai si è perso il concetto universalistico e solidaristico che la sanità toscana aveva in passato. E’ vero che plasmare in modo omogeneo le diverse realtà delle ex usl afferenti all’area vasta nord ovest è impresa titanica, ma proprio per questo è indispensabile discutere e confrontarsi con i sindacati dei vari ambiti territoriali e, contemporaneamente, valorizzare maggiormente, nella pratica e non solo sulla carta, quei dirigenti che nei vari territori hanno responsabilità importanti e che ad oggi sembrano invece affossati da altri poteri”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Serchio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.