Un progetto da oltre 2,5 milioni di euro (2 milioni e 670mila euro, per la precisione) per la riqualificazione e rigenerazione del complesso urbano antistante la chiesa di San Michele Arcangelo in Migliano, da adibire a utilizzi sociali e turistici. È questo l’ambizioso intervento presentato dall’amministrazione di Fosciandora, che ha già ottenuto un finanziamento dalla regione Toscana.

Tanti gli interventi previsti all’interno del progetto: cohousing e sistemazione spazi comuni a servizio della collettività, promozione culturale e realizzazione spazi di aggregazione sociale, realizzazione di sale multimediali e riabilitazione, realizzazione di aree verdi e giardini pensili, promozione di soluzioni in perfetta armonia con il contesto e la storicità del luogo.

L’intervento, nel dettaglio, sarà diviso in quattro lotti: il primo riguarderà la canonica, il secondo il rudere e aree pertinenziali, il terzo il giardino e le aree verdi e l’ultimo la sala parrocchiale. Il primo lotto, che avrà un costo di 900mila euro, verrà in gran parte finanziato dalla Regione.

“Un ringraziamento a tutta l’amministrazione, al collega architetto Domenico Davini e tutti gli altri colleghi che hanno preso parte e collaborato a questo progetto – il commento del geometra Gabriele Ferrari -. Lavorare per valorizzare Fosciandora da fosciandorino per me è un privilegio, tanto più farlo nella visione di un intervento come questo che definirei quasi un sogno per una comunità con poco più di 500 residenti, un sogno perché sono convinto che la mole dell’intervento ed il riscontro che questo progetto potrà avere al di fuori dei confini comunali, porterà indubbiamente benefici a Fosciandora sotto vari punti di vista. Un riscontro che già abbiamo iniziato a intravedere dopo la pubblicazione della graduatoria del bando regionale, per l’assegnazione di contributi finalizzati a favorire interventi di rigenerazione urbana, che ci ha visto primi classificati su 137 progetti e con cui verrà finanziato gran parte del primo lotto di intervento”.

“Il progetto – prosegue – tende a incentivare iniziative sociali, culturali e la valorizzare del territorio al fine di promuoverlo sotto un profilo turistico, questi sono stati i principi cardine su cui abbiamo fondato tutta la fase di studio preliminare di progettazione dell’intervento. I target prefissati necessari per la promozione del progetto così come pensato si sono basati su quello che viene definito ‘welfare culturale’, ovvero un modello integrato di promozione del benessere e della salute degli individui e delle comunità, teso a limitare le disuguaglianze di ogni genere attraverso pratiche fondate su iniziative sociali e sul patrimonio culturale”.