Maltempo e somme urgenze, Taccini all’attacco

Il consigliere comunale: "Non è il modo più opportuno di procedere per salvaguardare il territorio"

Maltempo e chiusura di strade, con conseguenti lavori in somma urgenza. Il consigliere comunale Piero Taccini di Coreglia contesta il metodo e chiede che si intervenga nella messa in sicurezza del territorio in modo preventivo.

“Le somme urgenze si sommano a somme urgenze – afferma – e se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno della situazione, guardiamo i lavori che vengono dati alle ditte per rimediare a queste urgenze tralasciando, almeno per questa occasione, chi sono queste ditte. Il problema sussiste quando a pagare sono sempre i cittadini per interventi che, stando a quanto asserito dai legislatori, non dovrebbero esistere”.

Taccini poi ricorda quanto affermato nel consiglio comunale del 2017 in cui si votò la “somma urgenza” relativa alla prima frana sulla strada comunale Coreglia-Gromignana:

“Per poter ricorrere all’aggiudicazione di un contratto mediante affidamento diretto, il necessario presupposto della sussistenza di una situazione di urgenza è costituito dall’imprevedibilità oggettiva dell’evento e cioè, da situazioni che in nessun caso, devono essere imputabili ad un deficit di programmazione o all’inerzia della pubblica amministrazione. Il ricorso a tale procedura è dunque possibile, nel caso in cui ogni ritardo sia pregiudizievole alla pubblica incolumità o alla tutela del bene, intendendosi non corretta l’applicazione dell’Istituto nel caso in cui l’urgenza sia sopravvenuta per comportamento colpevole dell’amministrazione, che pur potendo prevedere l’evento, non ne abbia tenuto conto, al fine di valutare i tempi tecnici necessari alla realizzazione del proprio intervento. Allora, letto ciò, considerando che, quel tratto di strada negli anni passati è già stato interessato da frane e smottamenti, siamo sicuri che non ci troviamo di fronte ad un comportamento colpevole dell’amministrazione che poteva prevedere l’evento e porre in essere tutto ciò che poteva essere necessario a far sì che l’evento non accadesse? Questa previsione viene descritta anche dal geometra Del Barga nella sua relazione tecnica illustrativa dove esplicita descrivendo il luogo: ‘La viabilità è posta a mezza costa su un versante a clive, e particolarmente vulnerabili dal punto di vista geologico. Cioè questa frase vuole dire attenzione perché ciò che è accaduto può ripetersi. Sul tema, l’Anac ha, in più occasioni, espressamente chiarito che risulta illegittimo far ricorso alle procedure di somma urgenza nel caso in cui l’urgenza stessa sia sopravvenuta a causa del comportamento colpevole dell’amministrazione, la quale, pur potendo prevedere l’evento, non ne abbia tuttavia tenuto conto al fine di valutare i tempi tecnici necessari alla realizzazione del proprio intervento”.

“Detto questo – aggiunge Taccini – è opportuno mettere il dito sulla piaga. Fin dal piano triennale dei lavori pubblici 2018-2020 (vecchia amministrazione) erano stati messi in previsione i lavori per il ripristino definitivo della strada comunale Coreglia-Gromignana per un importo complessivo di euro 240 mila, lavori trovati anche nel piano triennale di questa amministrazione. Una cosa è certa: se i lavori fossero stati fatti, probabilmente quest’ultimo intervento non si sarebbe verificato (o forse si) evitando le nuove spese occorrenti per la nuova somma urgenza. Certamente non è da imputare al Sindaco Remaschi la non attuazione di questi lavori ma è opportuno mettergli in mente che 4 dei suoi prescelti facevano parte della vecchia amministrazione ed erano al corrente della situazione. Un’altra precisazione da aggiungere sono i soldi spesi inutilmente (4.257,80 euro) sulla strada in esame, per modificare la posizione dei geoblock che potevano essere posizionati in quello stato fin dall’inizio dell’emergenza. Per la via di Renaio in corrispondenza del torrente Rio Secco, vale lo stesso ragionamento fatto per la strada Coreglia-Gromignana, a differenza che nel piano triennale dei lavori pubblici non sono previsti lavori. Il sunto di quanto voglio mettere in evidenza con quanto descritto è semplice: Continuando a spendere soldi senza guardare le effettive priorità, di somme urgenze ne avremo a iosa, come del resto ne sono sempre state fatte a iosa. In contrapposizione a questo ho anche letto tante sentenze dell’Anace della Corte dei Conti che dichiaravano colpevoli alcuni responsabili di Enti pubblici che si affidavano con troppa superficialità alla somma urgenza”.

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