Agricoltura, primo tavolo in Provincia: ecco le proposte delle associazioni di categoria foto

Tra le richieste quella di un canale snello con la Regione e un supporto per intercettare i bandi Ue

Un ruolo di interfaccia tra le associazioni rappresentanti di categoria del territorio e il principale ente di riferimento per le competenze in materia (la Regione Toscana), ma anche un sostegno fattivo attraverso l’attività del servizio europa di area vasta per l’intercettazione dei finanziamenti dell’Unione Europea attraverso i bandi pubblicati.

Sono queste, tra le varie proposte, le richieste avanzate dalle associazioni di categoria – Coldiretti, Cia e Confagricoltura – alla Provincia di Lucca nel corso del primo tavolo provinciale sull’agricoltura voluto dal presidente Luca Menesini.

Al tavolo, riunitosi nella sala giunta di Palazzo Ducale, oltre a Menesini e alle categorie erano presenti dirigenti e funzionari del Servizio Europa di Area Vasta della Provincia. È stata soprattutto un’occasione di ascolto da parte degli addetti ai lavori e dei rappresentanti del mondo agricolo locale i quali, da una parte, lamentano difficoltà e criticità che sono comuni a tutto il comparto nazionale e, dall’altra, segnalano alcune peculiarità del territorio che potrebbero essere meglio sfruttate attraverso investimenti mirati e, appunto, contributi specifici dell’Ue.

Tra le questione segnalate dalle categorie la necessità di creare un dialogo più diretto e fluido con gli uffici della Regione Toscana e in questo la Provincia può avere un ruolo di collegamento che superi le difficoltà innescate dalla riforma delle Province del 2014 e dalla successiva legge 22 del 2015 che ha trasferito alla Regione tutte le competenze dell’agricoltura seppure si tratti di un settore economico che, invece, in termini pratici, ha peculiarità diverse da provincia a provincia, da territorio a territorio. Nel corso dell’incontro a Palazzo Ducale le organizzazioni agricole hanno sottolineato come le imprese stiano attraversando una delle crisi più drammatiche degli ultimi anni, soprattutto a causa degli effetti del cambiamento climatico, dell’aumento vertiginoso dei costi dell’energia, ma anche per aspetti strutturali del comparto. In particolare il settore ortofrutticolo-vivaistico appare tra quelli più penalizzati dall’aumento dei costi energetici.

Tra le questioni sul tappeto anche il problema dell’abbandoni di molti terreni coltivabili e la necessità di sostenere con incentivi o contributi specifici l’imprenditorialità giovanile del settore agricolo che può essere una delle leve fondamentali per rilanciare il comparto in sofferenza. Tra punti di debolezza e punti di forza si è parlato, infine, delle eccellenze agricole del territorio: in particolare la produzione vitivinicola e olivicola che vanta aziende di grande importanza che sono riuscite a ricavarsi importanti fette di mercato sia nazionali che internazionali. Su questi due particolari produzioni servirebbe, quindi, un’azione sinergica per un ulteriore rilancio e una diffusa valorizzazione dei vari brand.

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