A Castelnuovo un seminario sulla peste suina

Gli esperti del settore illustreranno anche le tecniche di prevenzione e tutela

Sì terrà a Castelnuovo di Garfagnana un seminario sulla peste suina africana, una malattia virale che colpisce suini e cinghiali altamente contagiosa e spesso letale per gli animali.

L’evento avrà luogo sabato (22 ottobre) dalle 16 nella sala Luigi Suffredini, ed interverranno esperti in materia e rappresentanti di enti e istituzioni.

Dal 2020 l’Italia, in considerazione dell’epidemia europea e in base a quanto previsto nell’ambito della strategia comunitaria di prevenzione e controllo della malattia, ha elaborato un piano di sorveglianza nazionale, e da gennaio scorso la malattia è stata confermata in diversi cinghiali e suini in Piemonte, Liguria e Lazio.

In considerazione delle possibili gravi ripercussioni per il comparto suinicolo ed i settori produttivi ad esso collegati, è attualmente di cruciale importanza limitare la diffusione della malattia attraverso l’adozione di drastiche misure di biosicurezza, che dovranno riguardare anche lo svolgimento dell’attività venatoria.

Per questo motivo l’Unione Comuni Garfagnana, in collaborazione con l’Università di Torino ed il Centro Studi su ambiente e società dell’Appennino, ha promosso un seminario che vuole approfondire gli aspetti e fornire a tutti gli attori della filiera informazioni più mirate in un’ottica di prevenzione e tutela.

Relatore sarà il professor Vittorio Guberti, medico veterinario epidemiologo e ricercatore all’istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra), tra i maggiori specialisti europei del settore.

“Questo appuntamento – si spiega –  vuole favorire e incentivare una collaborazione tra allevatori, veterinari e operatori del settore suinicolo attraverso un supporto che mette a disposizione competenze professionali e organizzative in grado di rispondere a una sempre crescente domanda di conoscenza“.

Il presidente Andrea Tagliasacchi invita tutti gli interessati a partecipare per meglio conoscere e affrontare questa epidemia in crescita anche in Italia, e ringrazia il professor Alessandro Mannelli, l’Università di Torino ed il Centro Studi su ambiente e società dell’Appennino per aver reso possibile questa iniziativa.

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