Vagli Sotto, l’avvocato di Coltelli: “Il consigliere non ancora reintegrato”

Il difensore: "La sentenza della Corte d'appello imponeva che fosse riammesso immediatamente ma il Comune non ha ancora pubblicato la sentenza sull'albo pretorio"

Con una recente sentenza del 19 marzo scorso, immediatamente esecutiva, la Corte di appello di Firenze ha riammesso, confermando l’ordinanza del Collegio giudicante del tribunale di Lucca del 17 febbraio 2023, Mario Giuseppe Coltelli nella compagine del Consiglio comunale di Vagli, rigettando così l’appello frapposto dal Comune.

La Corte ha motivato il rigetto dell’appello, tra l’altro, sostenendo che “è pienamente condivisibile la valutazione del primo giudice secondo cui la lite è stata instaurata dall’Ente proprio allo scopo di precostituire l’incompatibilità”.

“Appare quindi evidente, alla Corte di Appello – commenta Armando Pasquinelli, avvocato difensore di Mario Giuseppe Coltelli -, il comportamento doloso del Comune di Vagli Sotto che mediante un uso strumentale dell’azione civile ha portato alla ingiusta esclusione dal Consiglio Comunale dell’ex candidato sindaco, Mario Giuseppe Coltelli. La vicenda, che affonda le sue origini fin dal primo Consiglio Comunale con l’esclusione del Coltelli per una presunta, poi smentita dalla Corte, incompatibilità, è la rappresentazione plastica di come i diritti dei cittadini previsti dalla legge siano di fatto vanificati dalla eccessiva lentezza dei procedimenti giudiziari”. Stando tuttavia al legale di Coltelli, il consigliere non sarebbe stato ancora reintegrato.

La vicenda è ormai nota. Nella prima seduta dell’attuale consiliatura nel 2019, che adesso sta volgendo al termine, nel corso della verifica dei poteri, fu sollevata la questione dell’incompatibilità del consigliere eletto Coltelli e dopo una rapida procedura, a maggioranza, fu escluso. L’allontanamento fu motivato ai sensi ed agli effetti dell’articolo 63 primo comma numero 4 del Tuel per “lite pendente”, in quanto il Comune gli aveva promosso una causa civile per supposti danni morali per fatti risalenti al 2015 solo a fine febbraio 2019, quando si era palesata la possibilità della candidatura del mio cliente e della sua lista. La causa civile è stata persa dal Comune in primo grado dinanzi al tribunale di Lucca ed ora si trova in fase di decisione in grado di appello.

Alle amministrative del maggio 2019, il Coltelli era stato candidato sindaco per la lista civica Per Vagli e Roggio, lista che perse le elezioni per soli 16 voti. “Se non fosse stato escluso ingiustamente – sottolinea l’avvocato -, avrebbe potuto rappresentare la minoranza in Consiglio Comunale ed avrebbe potuto svolgere tranquillamente il suo lavoro in rappresentanza della metà del suo paese. Questo non è accaduto in quanto la pervicace volontà espressa dal Comune, con reiterati appelli, ha portato, causa la lentezza delle procedure giudiziarie, alla sua ingiusta estromissione per quasi cinque anni dal Consiglio”.

Ora, però, alla luce della sentenza di appello, deve essere riammesso.

“La legge, articolo 22 comma 6 del decreto legislativo 150 del 2011 parla chiaramente – cita l’avvocato -: ‘La sentenza che definisce il giudizio è immediatamente trasmessa in copia a cura del cancelliere al Sindaco, -omissis- perché entro 24 ore dal ricevimento provveda alla pubblicazione per quindici giorni del dispositivo nell’albo dell’Ente’. La ratio della norma è chiara, la pubblicazione della sentenza nell’albo dell’Ente costituisce la reintegra del consigliere eletto nei suoi diritti politici e pertanto ogni omissione a riguardo comporta una violazione, grave, del dettato normativo e dei suoi diritti. Orbene, ad oggi salvo il vero, questa pubblicazione non è ancora avvenuta e non vorremmo che ciò rappresenti per il Comune una mancanza di rispetto, non solo della sentenza, ma soprattutto dei diritti politici di Coltelli e della quasi metà dei Vaglini che lo avevano sostenuto”.

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