Arresto da film al semaforo per la banda dell’acetilene

Un arresto da film, in mezzo al traffico del mattino della via Pesciatina. Una scena che ieri (22 giugno) non è passata inosservata al semaforo della Madonnina dove le pattuglie della squadra mobile di Lucca, dirette dal commissario Silvia Cascino, hanno arrestato i primi due presunti componenti di una banda che assaltava i bancomat facendoli esplodere con l’acetilene.

 

Quattro in tutto i malviventi fermati e condotti in carcere dopo un’operazione partita alcuni giorni fa. In manette sono finiti 4 uomini di origini rumene. Si tratta di Ilie Bogdan Popescu, 33 anni, Constantin Hosu, 36, Bodgan Padurariu, 37 anni – tutti già noti per pregiudizi di polizia specifici – e Costantin Cretu, 29 anni. Sulla Bmw della moglie di quest’ultimo gli agenti lo hanno arrestato insieme al complice Constantin Hosu. Entrambi contusi dopo essere sfuggiti la notte prima agli agenti che li avevano seguiti da Ponte Stazzemese – dove avevano desistito dal compiere un furto al bancomat sotto la sede del municipio – passando per la Garfagnana fino a Prunetta, sulle montagne del pistoiese. Un inseguimento a 100 chilometri orari per strade di montagna piene di tornanti, che si era però concluso con la fuga dei quattro malviventi.
La polizia li stava seguendo da qualche giorno, dopo aver ricevuto la segnalazione di una Ford Focus rubata a Ponte a Moriano lo scorso 28 maggio e vista aggirarsi a Lucca, nei pressi di banche e sportelli bancomat. Osservando gli occupanti a distanza, la polizia era risalita anche alle loro identità per via che tre di loro erano già stati arrestati in precedenza per reati contro il patrimonio.
L’auto dei quattro è stata intercettata giovedì sera (21 giugno) muoversi in alta Garfagnana. Gli agenti con circospezione e senza farsi notare hanno inseguito i malviventi fino alla Versilia, passando dalla via di Arni. Sono riusciti ad arrivare sull’obiettivo prima che si avvicinassero i malviventi. E infatti il colpo non è stato nemmeno tentato. Vista una volante, infatti, i 4 hanno fatto bruscamente retromarcia e si sono nuovamente diretti verso la Garfagnana. La loro auto, poco dopo, è stata di nuovo intercettata a Bagni di Lucca. Da qui hanno preso la strada per l’Abetone e si sono diretti a Prunetta. All’unico bancomat che avrebbero potuto assaltare. Gli agenti all’inseguimento hanno lasciato a distanza le auto e si sono avvicinati a piedi in una strada praticamente deserta. Arrivati al bancomat, i malviventi avevano già predisposto le bombole di gas per saturare l’ambiente della banca con l’acetile e provocare l’esplosione. Vistisi ormai braccati, hanno lanciato un estintore e un martello contro un agente, provocandogli ferite giudicate guaribili in 15 giorni.
A quel punto è scattata la fuga. I 4, di fisico possente, sono riusciti a dileguarsi nel bosco, correndo e saltando a incredibile velocità.
Gli agenti si sono allora concentrati sulle loro abitazioni. Essendosi resi conto che nella colluttazione anche loro erano rimasti feriti hanno atteso le loro prime mosse false. E infatti attorno alle 11 dell’indomani dalla casa di Cretu esce in auto la moglie. Percorre la Pesciatina in direzione di Pescia ma poi viene persa nel traffico cittadino. Al rientro viene di nuovo intercettata: a bordo oltre a lei ci sono due dei sospettati e una terza persona, di origini albanesi, che sarà denunciata per favoreggiamento personale.
Gli agenti della mobile decidono di intervenire. All’altezza del semaforo della Madonnina la Bmw viene bloccata dalle pattuglie. I malviventi si chiudono all’interno dell’auto, per sfuggire all’arresto ma gli agenti rompono il vetro e li costringono a scendere. I primi due arrestati sono Cretu e Hosu. Il terzo a finire in manette è colui che la polizia ritiene mente del gruppo: si tratta Ilie Bogdan Popescu, che viene rintracciato a casa dei suoceri. Nonostante fosse ferito, si era fatto a piedi nei boschi diversi chilometri prima di salire su qualche mezzo pubblico e arrivare a casa dei familiari. Così avevano fatto anche gli altri due complici: chilometri e chilometri di notte nel bosco, fino a raggiungere Pescia dove si erano poi fatti venire a prendere. Il quarto uomo invece, l’unico incensurato, è stato rintracciato nella sua abitazione di Viareggio.
Durante le perquisizioni, a casa di alcuni dei fermati è stato trovato vario materiale ritenuto provento di furti: da utensili per il bricolage, fino a prodotti per l’igiene intima. La polizia continua ad indagare per capire se la gang abbia colpito anche in negozi. C’è comunque il sospetto che i 4 possano essere gli autori di altri 2 tentati furti a sportelli bancomat, verificatisi negli ultimi giorni a Lucca.

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