Export a Lucca, segnali di recessione. L’allarme della Cgil

Il segretario provinciale Simonetti: "Vanno combattute le brutali politiche della Bce"

Nonostante gli alti tassi inflattivi che hanno caratterizzato l’ultimo periodo, l’export provinciale registra un calo, sia pur lieve, nei valori correnti (-2,4%). Tale risultato è frutto di un andamento assai differenziato tra i diversi comparti che caratterizzano una realtà produttiva manifatturiera diversificata come quella della provincia di Lucca. Lo rileva l’elaborazione effettuata dal “gruppo dati e ricerche della Cgil di Lucca”, coordinato da Enrico Cecchetti, sui più recenti dati Istat resi disponibili in questi giorni.

Entrando nel dettaglio e con riferimento ai dieci principali settori dell’export provinciale, che coprono oltre il 90% del totale, al primo posto troviamo il cartario con 727 milioni di euro che, dopo la performance positiva del secondo semestre 2022, registra un calo vicino al -10%. Ancora più significativo è il calo registrato dal comparto collegato della “meccanica per cartiere”, che con 377 milioni di euro registra una variazione negativa del -27,7% nel primo semestre 2023 rispetto al semestre precedente.

Il settore della cantieristica che, comunque, ha dei cicli di lavorazione, consegna e fatturazione lunghi, e quindi un andamento da valutare in una prospettiva almeno annuale, con 503 milioni di euro si colloca in seconda posizione e cresce del 27,5% sul semestre precedente.

La farmaceutica, sia pure con importi assai inferiori, è l’unico tra i settori presi in esame in crescita negli ultimi due semestri, rispettivamente del 27,7% e del 13,3%.

In calo in ambedue i periodi considerati risultano invece i comparti gomma e materie plastiche (- 6% e – 5,2%) e quello delle apparecchiature elettriche e non elettriche di uso domestico (- 1% e -0,3%). Variazioni marginali, ma senz’altro da considerare più significative per effetto dell’inflazione.

In ripresa nell’ultimo semestre dopo un calo nel precedente troviamo alimentari e tabacco (-17,9% e +4,3%), calzature e abbigliamento (-16% e + 21,6%) e metallurgia (-29,4% e + 7,8%).

Infine, il comparto estrazione e lavorazione del marmo risulta in leggera flessione nel primo semestre 2023 (-4,9%) dopo la consistente crescita del semestre precedente (+20,3%).

“Seguiamo attentamente i dati dell’export nella nostra provincia – afferma Fabrizio Simonetti, segretario generale della Cgil di Lucca – perché sono molto significativi in una realtà produttiva diversificata e fortemente proiettata sui mercati esteri come quella del nostro territorio. Crediamo che, senza inutili allarmismi, occorra valutare tempestivamente i segnali preoccupanti che si affacciano anche livello locale, e rivendicare con forza ad ogni livello l’attivazione di politiche adeguate a farvi fronte. La Cgil è impegnata in una grande e prolungata mobilitazione, a partire dalla manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma, per conquistare a livello nazionale nuove scelte di politiche industriali, fiscali e del lavoro e per contrastare le politiche brutalmente recessive della Bce. Con scelte che aumentano il costo del denaro, riducono la disponibilità del credito per le imprese e favoriscono diverse forme di speculazione finanziaria gli effetti rischiano davvero di essere pesantissimi per il mondo del lavoro ed i ceti più deboli”.

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