Parco Alpi Apuane, ok a bilancio preventivo e pluriennale

Fra gli investimenti stop ai 140mila euro per il completamento di vari interventi nel centro agricolo naturalistico di Bosa di Careggine in attesa dei fondi del Psr

L’aula di Palazzo del Pegaso ha espresso parere positivo a maggioranza – con 21 voti a favore, 7 contrari; la Lega non ha partecipato al voto – sul bilancio preventivo economico 2022 e pluriennale 2022-2024 dell’ente Parco regionale delle Alpi Apuane. Nel corso dell’illustrazione dell’atto, la presidente della commissione ambiente, Lucia De Robertis (Pd), ha ricordato che il consiglio regionale – ai sensi dell’articolo 11 dello Statuto – esprime parere alla giunta sui bilanci preventivi degli enti, delle aziende e degli altri organismi dipendenti della Regione e lagiunta regionale, previo parere del Consiglio, li approva.

“Rappresenta un problema – ha osservato De Robertis – il fatto che spesso i bilanci di previsione di vari enti vengano presentati al Consiglio regionale con notevole ritardo”. Ai sensi della normativa regionale sui parchi, il bilancio preventivo dovrebbe essere adottato entro il 30 novembre dell’anno precedente. “Raccomandiamo per il futuro di poter adottare il bilancio in tempi adeguati”. La comunità del Parco, “ha inoltre espresso parere favorevole dal punto di vista tecnico, ma non favorevole dal punto di vista strategico e politico. Il portavoce dell’opposizione ha chiesto e ottenuto dalla commissione tutta di andare ad approfondire questi aspetti con una visita. Ci riserviamo di approfondire gli aspetti politici messi in evidenza”.

Il bilancio preventivo adottato dal consiglio direttivo del parco nel luglio 2022, ha poi spiegato la presidente della quarta commissione, è composto dai seguenti documenti: conto economico preventivo 2022 e pluriennale 2022-2024; relazione dell’organo di amministrazione e note integrative alla stessa; piano degli investimenti 2022-2024; programma annuale e biennale delle forniture e dei servizi; prospetto di classificazione dei conti. Questi in sintesi i numeri del conto economico previsionale, che presenta un risultato economico di gestione in equilibrio. Il valore della produzione è previsto pari a un milione 690mila 677,90 euro, in aumento di circa il 21 per cento rispetto al preventivo 2021 assestato, dovuto soprattutto ad un incremento del 24 per cento del contributo regionale. I costi della produzione risultano pari a 2 milioni 41mila 324,18 euro, i costi del personale aumentano del 5 per cento e ammontano a 1milione 5mila 738 euro.

Il piano degli investimenti, 2022-2024, presenta un ammontare totale di 1 milione 175mila 994,16 euro, suddiviso in 65mila 80 per il 2022; 970mila 914,16 per il 2023; 140mila per il 2024. Come ricordato dalla presidente De Robertis, il settore analisi finanziaria della giunta ha espresso parere contrario su due investimenti proposti: l’intervento di 628mila 460 euro per la realizzazione del fabbricato adiacente al centro visite di Equi Terme previsto per il 2023, che non può essere autorizzato in quanto è stato inserito nel Piano prevedendo come fonte di finanziamento un contributo regionale (richiesto in data 11.02.2022) sulla quale la giunta regionale non si è ancora espressa; l’intervento di 140mila euro per il completamento di vari interventi nel centro agricolo naturalistico di Bosa di Careggine previsto per il 2024, che non può essere autorizzato in quanto è stato inserito nel Piano prevedendo come fonte di finanziamento il bando Psr per il quale non è ancora certa l’assegnazione.

Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ha annunciato a nome del gruppo “il nostro voto non favorevole. Serve una rivisitazione del rapporto con gli enti parco – ha dichiarato –. Risulta particolarmente singolare rilasciare un parere su un bilancio di previsione a metà ottobre dell’anno in oggetto. Se si vuole non irridere il ruolo del Consiglio regionale occorre mettere questa istituzione in condizione di esprimersi per tempo. A noi sembra – ha aggiunto Capecchi – che non ci sia rapporto molto sinergico con le comunità locali”. Quanto al merito del provvedimento, “la Regione, dopo anni, ha messo sul piatto 280mila euro in più e per questo i conti sono tornati. Siamo sul filo, gli enti parco non devono fare utili, ma offrire servizi e occasioni di sviluppo per il territorio. C’è poi un problema sugli investimenti, con gli uffici regionali che danno parere positivo fatta eccezione per due. Chiediamo – ha concluso il consigliere – che si applichi lo stesso rigore per tutti gli altri parchi e anche per il bilancio della Regione”.

Il portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega) ha ricordato che la sua proposta “era quella di rimandare il piano alla comunità del Parco affinché ci potessero mandare un piano corretto e adeguato in merito ai due investimenti che non trovano copertura finanziaria. Ci sono conflittualità con gli altri enti”. Di qui, la decisione di non partecipere alla votazione. “C’è un punto politico su cui dobbiamo soffermarci – ha aggiunto Landi –: la riorganizzazione della gestione dei parchi è una necessità importante. Siamo ancora in attesa del bilancio di previsione 2022-24 di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli”.

Secondo Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), “dovremo fare una commissione d’inchiesta sulla gestione dei Parchi in Toscana, che, anziché produrre ricchezza e occupazione, producono debiti e situazioni di degrado, con porzioni di territorio ed edifici abbandonati. Non vogliamo far passare la questione sotto silenzio, serve una commissione per capire cosa è stato fatto negli anni nei parchi regionali e nazionali. Una concezione vetero ambientalista ha prodotto inquinamento e mortificato il patrimonio regionale. L’ente parco delle Apuane andrebbe commissariato domani mattina. Dovremmo chiedere le dimissioni di tutta la sua governance di fronte a questo disastro finanziario e disordine economico”.

“Anche in questo caso, ho visto lassismo totale da parte dei direttori dei parchi – ha dichiarato Silvia Noferi (M5s) – C’è mancanza di visione, non a difesa del patrimonio che hanno in gestione. La presentazione a ottobre dovrebbe già indurre la Regione a chiedere le immediate dimissioni, ma grida vendetta anche la gestione di questo Parco che va avanti da anni. Si prendano gli opportuni provvedimenti”.

Il capogruppo del Partito Democratico, Vincenzo Ceccarelli, ha osservato che “esistono problemi di carattere politico amministrativo, assistiamo ad un bilancio approvato a maggioranza, da alcuni sindaci, in linea tecnica. Serve un lavoro di verifica, un monitoraggio attento. I parchi – ha ricordato – nascono per la conservazione, che è la funzione primaria, ma anche come molla e fattore di sviluppo di un territorio. Siamo disponibili a impegnarci insieme per chiedere al nuovo governo l’impegno a valorizzare i parchi nazionali sul nostro territorio”.

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