Qualità della vita, ecco perché la provincia di Lucca guadagna posizioni: segno più su sicurezza e sociale

Secondo l'indagine di Italia Oggi crollo nella graduatoria per la sanità e nella sottoclassifica affari e lavoro

La provincia di Lucca guadagna 4 posizioni nella classifica della qualità della vita delle province italiane, ecco perché.

Nello studio a cura di Italia Oggi e La Sapienza di Roma, Lucca quest’anno è al 41esimo posto mentre lo scorso anno era al 45esimo. In costante risalita perché nel 2020 era la 67esimo posto.

Ma vediamo nel dettaglio le differenti voci considerate. Lucca è scesa nella sottoclassifica Affari e lavoro al 63esimo posto quando lo scorso anno era la 37esimo, Ambiente 11esimo posto invece del 23esimo del 2021, in risalita per quel che riguarda Reati e sicurezza dove è al 39esimo posto rispetto al 61esimo dello scorso anno, anche nella sottoclassifica Sicurezza sociale guadagna ben 30 posizioni passando dal 96esimo posto del 2021 al 66esimo di quest’anno, e sempre in risalita anche nella sottoclassifica Istruzione e formazione al 42esimo posto nel 2022 invece del 59esimo del 2021.

Bassa la posizione della nuova sottoclassifica sulla Popolazione che tiene conto del numero dei componenti del nucleo familiare e qui Lucca non supera la 75esima posizione, male invece per il Sistema salute dove Lucca perde posizioni passando dalla già scarsa 78esima posizione alla 83esima, benissimo per Tempo libero e turismo dove Lucca è al sesto posto tra le 107 province italiane, stabile nel Reddito e ricchezza, 51esima posizione nel 2022 e 50esima posizione nel 2021.

Lo studio evidenzia una netta spaccatura tra centro-nord, da un lato, sud e isole, dall’altro: nessuna provincia meridionale o insulare, infatti, è nel gruppo delle 32 di testa. Tornando alle prime della classe, dopo Trento salgono di un gradino rispetto alla scorsa edizione Bolzano e Bologna; Firenze scala due posti, conquistando il quarto posto, e Milano resta stabile al quinto. Bel balzo da parte di Siena (da 12esimama a sesta classificata), mentre Parma, prima lo scorso anno, scivola alla settima casella della classifica generale.

Al fondo della classifica, invece, si trovano i “soliti noti” che si muovono su è giù senza grandi scossoni: subito sopra Crotone ci sono in discesa Siracusa (106 da 104) e Caltanissetta (105 da 101), e in lieve risalita Napoli (104 da 106). Tra le province che hanno perso più posizioni c’è Torino, che diventa 54esima, perdendo 35 posti (era 19esima). Bene, invece, Como (+30, da 62esima a 32esima); Pesaro Urbino (+26, 30esima da 56esima) e Rimini (+24, 37esima da 61esimma).

La qualità della vita è risultata, secondo l’indagine, è buona o accettabile in 64 su 107 province italiane, con un miglioramento rispetto all’anno passato. Lo studio infine evidenzia come le grandi aree urbane abbiano retto meglio alla pandemia che ha invece affossato ulteriormente diverse aree meridionali e insulari.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Serchio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.