Villa Caproni, prosegue la mostra “La nuova Barga”

Aperta da venerdì a domenica a ingresso libero alla fondazione Ricci in via Roma 20

Il successo a Boston grazie alle figurine di gesso, poi l’impegno per il futuro di Barga: ecco la storia della famiglia Caproni. Nella mostra La nuova Barga: architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico (1900-1935) in corso alla fondazione Ricci Ets di Barga (via Roma, 20), si possono leggere le storie delle famiglie della cittadina toscana che, poche in confronto a tutte quelle che sono migrate per far fortuna, fortuna l’hanno fatta davvero. Il nuovo allestimento si è infatti arricchito di materiali emersi dalle donazioni di diversi privati alla fondazione, che testimoniano la Barga dei migranti di ritorno, quelli che avevano fatto fortuna, che desiderarono e riuscirono a dare una impronta nuova alla città, nello stile dell’epoca: il liberty. Di primo piano il ruolo delle fotografie in questo nuovo allestimento, con approfondimenti sulle famiglie, come i Caproni e i Pieroni, e delle loro storie legate alla città.

Villa Caproni, edificata nel 1908, si trova nella zona del Piangrande, lungo il viale dove si trova la maggior concentrazione di ville a Barga. L’edificio fu costruito da Emilio Caproni dopo alcuni decenni trascorsi all’estero. Come molti barghigiani infatti, Emilio Caproni emigrò dopo il 1880 a Boston raggiungendo il fratello Pietro Paolo, che già da diversi anni praticava l’attività di figurinista; insieme costituirono, nel 1892, la Plastic arts society P.P. Caproni e brother, un’azienda che, occupandosi della produzione sia di nuove sculture che della riproduzione di sculture antiche, fece rapidamente fortuna.

Emilio Caproni lasciò Boston già nel 1925 per tornare a Barga. Nel 1926 Elda, sua unica figlia, si unì in matrimonio con l’industriale Giovanni Giorgetti di Castelnuovo Garfagnana e rimase a vivere con i genitori. Nello stato delle anime del 1930, oltre a Emilio con la moglie Aida Gonnella e la figlia Elda con il marito Giovanni e il piccolo Giorgio, abitano in questa casa anche la suocera di Emilio, Maria Anna Caproni e 2 domestiche.

La villa ha un impianto architettonico e decorativo eclettico di ispirazione neoclassica ed è un esempio dell’architettura liberty che si stava diffondendo in quegli anni in tutta Italia. I luminosi piani intonacati scanditi e nitidi nella partitura delle aperture sono evidenziati con un effetto di leggerezza; il risalto dei fregi delle cornici attorno alle aperture con piacevole effetto decorativo; il rispetto delle leggi di simmetria, dove si attribuiva a tutte le facciate uguale importanza.

Il cambio di destinazione, da residenza privata a sede della fondazione avvenuto nel 2000, è stato attuato senza alcuna trasformazione dell’interno, ma adattando le nuove funzioni alla originaria disposizione planimetrica.

È negli interni che le caratteristiche decorative del liberty sono più evidenti. La bella ringhiera in ferro battuto con montanti a racemi vegetali, quasi fossero chiavi di violino intrecciate, insieme ai numerosi decori floreali presenti in particolare nelle stanze a giorno, sono testimoni del gusto del liberty. Risultano interessanti quelli della sala da pranzo dove agli angoli della fascia decorata con tralci e grappoli di uva, al cui centro compaiono paesaggi in ovali, si trovano quattro nature morte di particolare bellezza, tra cui veramente realistico è il ritratto delle lepre simbolo del cibo e dell’abbondanza della tavola.

La mostra La nuova Barga è organizzata dalla fondazione Ricci Ets e dall’Istituto storico lucchese sezione di Barga, con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Barga, dell’associazione Italia liberty, con la collaborazione della fondazione Paolo Cresci e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. È curata dalla presidente della fondazione Ricci Ets, Cristiana Ricci, Sara Moscardini e Pier Giuliano Cecchi, rispettivamente direttrice e vicedirettore dell’Istituto storico lucchese sezione di Barga, Ivano Stefani, addetto culturale dello stesso istituto, Caterina Salvi, fotografa.

Insieme a La città delle formiche e i 100 Buffardelli boschivi, allestita al piano terreno, è visitabile a ingresso libero fino a lunedì 26 settembre con i seguenti orari: venerdì dalle 15,30 alle 19,30, sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19; ingresso libero.

Per la rassegna Itinerari letterari a Barga. Tra ville e angoli suggestivi, organizzata dal Comune di Barga, dalla Pro Loco di Barga, dalla fondazione Ricci, da Unitre Barga e dall’associazione Cento lumi di Barga, sabato 1 ottobre alle 17 Giovanna Pellegrini presenta Storia dell’altro millennio (Amaducci editore).

Sarà inoltre presentato venerdì 9 settembre alle 18 il catalogo della mostra La nuova Barga. Architettura e arti decorative tra liberty e stile eclettico (1900-1935), formato 24×30, pp. 432, con 1300 fotografie. A cura di Cristiana Ricci (le foto sono di Caterina Salvi), stampato da Maria Pacini Fazzi editore, edito dalla fondazione Ricci con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del ministero dei beni culturali, raccoglie una ricerca approfondita tra le oltre 100 architetture realizzate e le storie familiari delle famiglie committenti. È in vendita alla fondazione Ricci.

Per info chiamare la fondazione Ricci allo 0583 724357, scrivere a fondricci@iol.it, oppure consultare il sito web della fondazione Ricci, la pagina Facebook e Instagram

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