L’amore ai tempi del coronavirus: trasformare la paura in curiosità, ricostruire la routine quotidiana e riscoprire la sessualità foto

I consigli della sessuologa per mantenere l'affettività a ogni distanza. "L'autoerotismo aiuta ad allentare lo stress"

Lavoro, passeggiate, uscite di svago: sono tante le attività di cui gli italiani e non solo sono stati privati in queste settimane di isolamento forzato dovuto al covid 19. Tra queste ci sono le relazioni intime e sentimentali che hanno subito diversi cambiamenti. Per capire come le relazioni intimo sessuali sono cambiate sia per le coppie che per i single durante la quarantena e poi in questa Fase 2 partita il 4 maggio abbiamo parlato con Kendra Pupilli, psicologa e sessuologa clinica di Santa Maria a Monte.

Che ruolo gioca la paura nel presente e nel futuro delle relazioni intimo sessuali?
Il tema è molto importante perché coinvolge ognuno di noi in quanto ciascuno diventa parte integrante della situazione covid 19 e di tutto quello che sta succedendo. Inevitabilmente, quindi, tutto questo incide sulle relazioni che vengono così compromesse non solo rispetto allo stare insieme agli altri ma anche nello stile comunicativo. Per rispondere parto da un paragone che spesso ho sentito fare, erroneamente, fra questo virus e quello che era successo a fine anni ’80 inizio anni ’90 con l‘Hiv e quindi l’Aids. La realtà è molto diversa. Per prima cosa perché sono vie di contagio completamente diverse ma soprattutto, anche quando ancora non si sapeva moltissimo di Hiv o Aids, una cosa era certa: sapevamo quale era il tipo di contatto da evitare per non incorrere in contagi.

Sicuramente erano da evitare tutti quegli stili comportamentali legati alla sessualità che potevano mettere a rischio la salute e questa certezza metteva sicuramente le persone in una situazione di tranquillità e di serenità. Diciamo per usare un proverbio, una volta avuta l’informazione ognuno poi “era artefice del proprio destino”. Il covid 19 ci mette, invece, davanti a una situazione molto più complessa. Qui non si tratta solo di intimità intesa come sessualità ma entra in gioco lo stare a contatto con l’altro da un punto di vista di comunicazione. Parliamo di un virus che si contrae stando semplicemente vicini e parlando con un’altra persona. Questa è la causa più “devastante” che accresce l’ansia e allontana dalle relazioni intimo sessuali. È certo, che questo momento che ci coinvolge tutti, ci mette davanti alle nostre paure e ci dà la possibilità di esplorarle per cercare di ridurre il panico. A tal proposito consiglio vivamente la lettura delle indicazioni anti panico che il Consiglio nazionale degli ordini degli psicologi ha messo a disposizione (qui), ricordando che la nostra resilienza ossia il cercare di resistere a questa situazione è data dalla corretta considerazione del pericolo. Albert Einstein diceva: “Dobbiamo fare il meglio di cui siamo capaci. Questa è la responsabilità umana”.

Nella cosiddetta Fase 2, la fase di convivenza con il virus, come dobbiamo cambiare i nostri comportamenti con restrizioni allentate ma distanziamento sociale?

In questo mutato contesto sociale con cui ciascuno di noi dovrà confrontarsi, ci troveremo tutti a dover fare i conti con un senso di incertezza. Sappiamo che l’incertezza mobilita le paure e le paure bloccano il pensiero e fermano anche l’azione.

Tutti noi dobbiamo, quindi, pensare di trasformare le paure in un senso di curiosità. La curiosità ci permette di conoscere nuovi apprendimenti sociali da mettere in campo. Certamente niente potrà mai sostituire l’incontro tra due corpi. Il tatto, il profumo dell’altro, i movimenti, il calore e tutto l’aspetto sensoriale mancheranno ma dobbiamo fare tutti un “sacrificio” e trovare nuovi modi per manifestare l’affettività perché questo serve per tutelarsi da un male maggiore chiamato contagio e soprattutto serve ad accrescere il desiderio nell’attesa dell’incontro. L’intimità e la comunicazione fra partner non vanno quindi abbandonate perché, anche se in questo momento particolare siamo costretti a viverle sotto forme diverse, sono una chiave importante per la vita di coppia e per la crescita delle relazioni.

Come sono cambiate le relazioni intimo sessuali tra le coppie stabili durante questo periodo di quarantena?

Nelle coppie stabili, intendendo quindi quelle che convivono o che sono sposate, come psicologa e sessuologa clinica, ho riscontrato che la richiesta di un intervento di supporto e di aiuto ha, ad oggi, spostato il focus su aspetti che la quarantena forzata ha fatto emergere in maniera decisamente più marcata e che riguardano principalmente dinamiche legate a difficoltà relazionali rispetto a quelle che in genere emergono e che interessano anche o soprattutto la dimensione sessuale che sembra essere passata così in secondo piano. È diventato più importante altro. Con la pandemia le coppie parlano sempre di più di difficoltà relazionali e si chiedono come poter affrontare tutte quelle situazioni che si presentano nella quotidianità legate ai cambiamenti emotivi e comportamentali, agli affetti e alle relazioni. Il lavoro, le amicizie, le abitudini, i propri momenti e i propri spazi sono un cocktail di elementi indispensabili per un sano equilibrio di coppia e questa “forzatura relazionale” ha portato gli individui a dover ridefinire la modalità di una quotidianità che in questa situazione è obbligata e quindi compromessa, mettendo a dura prova anche le coppie più collaudate.

Quali sono, a tal proposito le difficoltà che si riscontrano oggi nelle coppie che vivono la quarantena? E quali sono i disagi nelle relazioni?

Se pensiamo a tutte quelle coppie stabili che si sono ritrovate a dover vivere forzatamente fra le mura domestiche 24 ore su 24, il bisogno di riorganizzare il tempo e di pianificare i propri momenti e i propri spazi, soprattutto per chi non ha la possibilità di vivere in un’abitazione ampia, sono solo alcuni fra gli aspetti che più emergono come difficoltà legata a questa situazione di pandemia. Se pensiamo inoltre a chi ha figli, immaginiamo ad esempio tutto quello che è stato stravolto anche rispetto alla loro gestione. La routine quotidiana è stata completamente cambiata e modificata da un giorno all’altro. C’è stato bisogno di ridefinire la gestione scolastica dei figli o la cura dei più piccoli. Queste nuove “organizzazioni” hanno fatto emergere nelle coppie stabili delle fragilità. La vicinanza e l’intimità forzata possono portare a delle problematiche che in una situazione di “normalità” non si presentano in maniera così imminente e inoltre in tutto questo, ovviamente, non è neppure così scontato riuscire a trovare un momento anche per viversi serenamente l’intimità che viene quindi trascurata.

Quali suggerimenti possiamo dare in questo momento alle coppie stabili?

Per prima cosa non bisogna affannarsi a pensare a chissà a quali strategie da adottare. Il suggerimento sta nella semplicità. Nel ritrovare un punto di partenza iniziando da piccoli accorgimenti quali ad esempio quello di imparare a ritrovare i propri spazi individuali. L’organizzazione del proprio spazio deve essere costruttiva e non monotona. Questo permette di vedere l’altro in una prospettiva diversa. L’altro da sé. Ritagliarsi un proprio spazio per leggere, per aggiornarsi, per portare a termine un lavoro iniziato, per dedicarsi alla cura di se stessi o magari a tutti quegli hobby lasciati in sospeso a causa della vita frenetica. Riuscire poi a condividere insieme quello che esce da questo ritaglio di spazio personale è un primo punto di partenza per riprendere quella relazionalità che sembra essere così difficoltosa in questo momento.

La condivisione è essenziale e ci aiuta anche a riattivare una comunicazione magari silente. Fondamentale è anche organizzare il proprio tempo per non perdere la propria quotidianità. Questo tempo, sicuramente, se condiviso e organizzato con il proprio partner apporta un beneficio nella coppia perché la forzatura della quarantena ha sicuramente permesso da un lato di ritrovare quel piacere di “fare delle cose insieme”. E poi c’è la sessualità che non deve essere trascurata ma riscoperta. Riscoprirla partendo dalla dimensione dell’innamoramento è una buona ripartenza per riaccenderla. Sicuramente anche un buon libro o un film d’amore guardato insieme può riattivare le sensazioni “smarrite”. Per fortuna però come in tutte le situazioni non si può fare “di tutta un’erba un fascio” e so di coppie che nonostante questo momento così difficile per tutti noi sono riuscite a ritrovarsi grazie proprio a questa forzatura dovuta.

Parlando invece di coppie che vivono la quarantena a distanza e dei single cosa possiamo dire? Quali i suggerimenti da dare?

Per le coppie a distanza possiamo valutare sia l’aspetto del presente sia quello del futuro. Nel presente sicuramente questa quarantena ha dato loro la possibilità di trovare delle strategie per restare uniti anche se da lontano. La tecnologia in questo caso ha portato un grosso aiuto per non far sentire così pesante questo momento di separazione. Sappiamo che ci sono coppie che ormai non si vedono da mesi se non tramite videochiamate oppure sentendosi grazie alle telefonate o ai vocali. Questo non solo ha ridotto quella distanza che c’è ma ha permesso loro di avere il proprio tempo e il proprio spazio per decidere il futuro come coppia. Il suggerimento infatti da dare loro è quello di utilizzare al meglio questo periodo per decidere, appena ci sarà nuovamente data la possibilità, di fare una scelta che potrebbe essere quella di andare a convivere. L’importante comunque è cercare di valutare quegli aspetti sia positivi sia negativi che sono emersi in questo periodo e valutarli per un futuro insieme.

Per i single diciamo che la situazione è totalmente cambiata. Pensiamo infatti al poter andare con gli amici a fare un aperitivo e poter quindi conoscere nuove persone oppure al poter incontrare qualcuno conosciuto grazie alle chat. Pensiamo anche alla libertà della loro intimità, ora totalmente trasformata. Nei single, infatti, ad oggi riscontro un senso di rabbia e frustrazione maggiore rispetto alle coppie ma anche un senso di paura per il futuro. Il suggerimento è anche per loro quello di trasformare questa rabbia in curiosità che possa quindi accendere una speranza per il domani. Come sessuologa clinica posso dire che l’utilizzo delle nuove tecnologie è sicuramente di fondamentale importanza perché permette quel contatto con gli altri che altrimenti non ci può essere. Le videochat sono una maniera per conoscere nuove persone con cui scambiare i primi approcci virtuali. Sicuramente c’è un fattore positivo anche in tutto questo. Tutte quelle situazioni che magari prima venivano affrontate con leggerezza o come trasgressione, oggi venendo meno la possibilità di metterle in atto si sono trasformate dando un nuovo valore all’utilizzo della tecnologia.

Adesso c’è il tempo per conoscere l’altro e per farsi conoscere, per scambiare pensieri e perché no anche aspetti erotici cercando come sempre ricordiamo di utilizzare chat sicure e di non compromettere mai la propria immagine e la propria privacy. Chiaramente si parla qui di persone maggiorenni. Da ultimo ma non certamente per importanza è la modalità autoerotica per i sigle ma ovviamente anche per tutte le altre situazioni descritte comprese le coppie stabili. Diventa una dimensione fondamentale. L’autoerotismo è un auto amore che fa bene all’umore e allenta lo stress, questo grazie alle endorfine liberate durate l’orgasmo. Inoltre, aiuta non sono ad esplorare il proprio corpo ma anche a creare e ad esplorare le proprie fantasie e ad aumentare la propria autostima. Ovviamente come per tutta la sessualità anche nell’autoerotismo sono richieste per la propria salute pratiche di igiene, non importa certamente sottolineare che in questa situazione di pandemia lavare accuratamente le mani prima di qualsiasi pratica sessuale è la prima cosa da non trascurare.

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