“Crepe e lesioni nella casa dopo i lavori per consolidare la frana”: i proprietari puntano il dito contro il cantiere sulla strada provinciale

I privati hanno presentato ricorso al tribunale: un consulente tecnico dovrà stabilire se le perforazioni per installare micropali abbiano provocato o meno danni all'immobile

Sarà un consulente tecnico nominato dal tribunale di Lucca ad accertare se le crepe e le lesioni comparse in una abitazione in località Deccia, nel comune di Coreglia, siano state o meno provocate dai lavori di consolidamento e messa in sicurezza di un movimento franoso sopra la strada provinciale 38.

I proprietari dell’immobile e dei terreni che si trovano sia a monte che a valle della viabilità hanno infatti presentato un ricorso per un accertamento tecnico preventivo al tribunale, puntando il dito sui lavori e ritenendoli la causa delle fessurazioni che, stando a quanto sostengono con il loro legale, avrebbero messo in pericolo “la stabilità e la sicurezza” della loro abitazione.

La procedura attivata al tribunale mira a stabilire se vi sia o meno una relazione fra i danni riportati dalla struttura e il cantiere. Ed è per questo che i proprietari chiamano in causa la Provincia di Lucca, proprietaria della strada, ma anche le imprese che operano nel cantiere, compreso progettista e direttore dei lavori.

Il consulente del tribunale dovrà, in particolare, stabilire se vi sia – come sostengono i proprietari – una correlazione fra le lesioni della casa e l’esecuzione dei lavori di consolidamento. In particolare – secondo la tesi dei privati, ancora tutta da valutare -, se le fessurazioni e le crepe siano state provocate dalle perforazioni per l’installazione di micropali nei pressi dei terreni e dell’abitazione in questione.

La procedura attivata, in tribunale, potrebbe portare ad una causa risarcitoria qualora il tecnico confermasse una qualche correlazione fra il cantiere e i danni lamentati dai proprietari di immobile e terreni.

Dopo la notifica del ricorso da parte del legale dei privati, la Provincia, dopo una istruttoria condotta dall’avvocatura interna, ha deciso di costituirsi in giudizio ed ha affidato il caso ai propri legali, gli avvocati Beatrice Mancini e Laura Fiamma, dipendenti dell’ente di Palazzo Ducale.

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