Rincari, l’ansia del carrello della spesa supera i cambiamenti climatici, la guerra e le elezioni

L’aumento dei prezzi spaventa le famiglie toscane sempre più in difficoltà nel riempire il frigorifero

L’ansia del carrello della spesa supera i cambiamenti climatici e le elezioni politiche del 25 settembre.

L’aumento dei prezzi spaventa le famiglie toscane sempre più in difficoltà nel riempire il frigorifero e pagare le bollette energetiche.

E’ il risultato di un sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana sulla pagina ufficiale www.toscana.coldiretti.it

Per una famiglia su tre (32%) inflazione e caro vita sono diventati le preoccupazioni principali superando i cambiamenti climatici (28%), il lavoro (13%) e la guerra in Ucraina (12%), lo scorso marzo in cima alla lista delle angosce dei toscani secondo un altro sondaggio realizzato con la stessa metodologia. All’ultimo posto tra i pensieri ci sono le elezioni politiche del prossimo 25 settembre (11%). E’ invece sparito dai radar dei toscani il Covid-19. Nel sondaggio Coldiretti Toscana aveva chiesto agli utenti quale fosse la principale preoccupazione in questo momento.

“C’è molta preoccupazione per l’aumento costante delle bollette di luce e gas e soprattutto dei generi alimentari con l’inflazione che nella nostra regione ha toccato livelli record costringendo i consumatori a tagliare gli acquisti in quantità del carrello della spesa. Si spende di più per acquistare meno prodotti.  – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – Dal sondaggio emerge chiaramente la paura di non riuscire ad arrivare alla fine del mese per colpa degli aumenti dei prezzi che faranno spendere alle famiglie toscane complessivamente 900 milioni di euro in più per acquistare pane, pasta, frutta, verdura e carne. Non c’è tempo da perdere e non possiamo aspettare le elezioni e il nuovo Governo ma bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che hanno un impatto devastante sui prezzi finali. Sono a rischio alimentare le famiglie più fragili economicamente che sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di persone”.

“A far segnare i maggiori rincari sono i prodotti di base dell’alimentazione delle famiglie che subiscono gli effetti dell’aumento dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina, abbinati al caldo record e alla siccità, che – sottolinea Coldiretti Toscana sulla base dei dati Istat di agosto – costringono i consumatori a tagliare gli acquisti soprattutto tra le famiglie più deboli. Tra i prodotti che hanno subito impennate record ad agosto spiccano l’olio di semi (+63%) per le difficoltà di importazione dall’Ucraina, la margarina con un +24%, seguita dalla farina (+23%), il riso (+22%) e la pasta (+22%). Ma l’inflazione non risparmia neppure il latte conservato (+19%) né il prodotto simbolo dell’estate che sta finendo come i gelati (+18%), che precedono la carne di pollo, aumentata del 16% e le uova (+15%).  Ma rialzi dei prezzi si registrano anche per le verdure fresche (+12%) e per la frutta (+8%) anche per effetto delle speculazioni che – denuncia Coldiretti Toscana –  sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola. Il risultato è che gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia. Rincari che, a valanga, si trasferiscono sulle imprese agricole che stanno ricevendo in questi giorni bollette per l’energia elettrica anche del 200% in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa per far fronte agli stessi bisogni produttivi. A pesare sono i costi di produzione in campi e vigneti che – sottolinea Coldiretti Toscana – vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigare i raccolti ma il caro energia e la mancanza di materia prime si fanno sentire lungo tutta la filiera insieme all’aumento di costi per imballaggi, bancali, contenitori di plastica, vetro, metallo, etichette e tappi”.

Costi indiretti che – evidenzia Coldiretti Toscana  vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +10% costi per le lattine, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi.

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