“La conquista della felicità” al teatro Colombo

Sabato (10 marzo) alle 21,15 prosegue la stagione del Teatro Colombo di Valdottavo sotto la direzione artistica di Silvio Bernardi con uno degli ultimi due appuntamenti di marzo conclusivi della stessa La Conquista della felicità, dialogo tra Bertrand Russell e Cassiopea con Stefano Pietro Detassis, per la regia e drammaturgia di Maura Pettorruso.  Scene e costumi Maria Paola Di Francesco, disegno luci Alice Colla, organizzazione Daniele Filosi, una produzione Trento Spettacoli con il sostegno del Ministero dei beni e delle attività ulturali e della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.


Un uomo, un pensatore, filosofo e matematico. Una zolla di terra arida e priva di vita. L’ultimo viaggio. Bertrand Russell, filosofo, matematico, attivista, pacifista, giunge agli ultimi istanti della sua vita. 98 anni pieni di lotte, di fallimenti, di amori, coronati dal premio Nobel per Letteratura.
In quel breve istante fra gli ultimi momenti di vita e il mistero della morte, Bertrand si appresta a compiere l’ultimo frammento di tempo.
Alcune leggende raccontano di come, prossimi alla morte, la vita ci scorra davanti per l’ultima volta. Bertrand, abito elegante, sguardo stupito, fragile e potente, sale su una zolla di terra e inizia il suo viaggio, ultimo viaggio, alla ricerca del mistero della vita. La zattera si muove nell’universo infinito e Russell rivive la sua esistenza, in un dialogo immaginario e profondo con Cassiopea, la costellazione della dea africana. Da sempre, le stelle, sono state spettatrici e interlocutrici per il grande pensatore, ed anche ora, in questo delicato passaggio, sono loro ad accompagnarlo, a sostenerlo. Seduto su un sasso bianco e luminoso, Russell ci racconta la sua vita, rivivendola passo a passo. Sono gli amori che gli scorrono davanti: le sue donne e le sue lotte, in un continuo equilibrio tra estasi e sconfitte. Incontriamo Alys, la prima moglie, colei che gli ha fatto scoprire la grandezza e la fragile di un sentimento così profondo. Russell tocca di nuovo la gioia provata in quel desiderio e la profonda tristezza quando scoprirà di non amare più Alys. La vede soffrire, tentare il suicidio, e proprio davanti a tanto dolore, Russell inizia a comprendere la crudeltà di una legge che impedisce a due persone infelici di separarsi. Inizia a comprendere l’immensa solitudine dell’animo umano, la sua bellezza individuale. Interrompe gli studi di matematica, fino ad allora suo unico interesse, e comincia ad occuparsi della ricerca della felicità, non per sé ma per tutti.

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