Pirogassificatore Kme, bocciatura da agricoltori

Anche dalla Coldiretti arriva il no al progetto di pirogassificatore alla Kme.
Gli agricoltori bocciano il progetto ed è una bocciatura senza sconti motivata da una serie di osservazioni presentate alla Regione Toscana da Coldiretti preoccupata per gli effetti su agricoltura, salute ed ambiente. Secondo la principale organizzazione agricola la quantità di diossine che si prevede in termini di deposizione al suolo è oltre sei volte maggiore delle linee guida per la tutela della salute indicate dall’autorità europea per la sicurezza alimentare. Ma non è l’unica osservazione presentata dal presidente di Coldiretti Lucca, Andrea Elmi preoccupato per la salvaguardia dell’ambiente e di centinaia di posti di lavoro. Nel raggio di tre chilometri da dove dovrebbe sorgere l’impianto, secondo il piano di Kme, operano 109 aziende che diventano poco meno di 500 se si considera tutta la vallata della Garfagnana e Media Valle.

 

“Le nostre oggettive osservazioni – spiega Elmi – ci portano a chiedere di non rilasciare l’autorizzazione al progetto presentato da Kme in quanto in palese contrasto con il principio di precauzione per la tutela della salute umana”. Coldiretti non è poi d’accordo nel considerare aree agricole di pregio in prima approssimazione solo quelle dove insistono colture permanenti come vigneti, frutteti, oliveti e seminativi in terre irrigue escludendo le api che sono un importante bio-indicatore della salubrità ambientale e così come gli allevamenti: “Il carattere permanente della coltura è un elemento discriminante – ha spiegato Elmi nella sua relazione – Le colture annuali che vengono realizzate su terreni inquinati hanno evidentemente modo di assorbire una quantità molto minore di inquinanti, con conseguente minor rischio di contaminazione dei prodotti alimentari che ne derivano. Al contrario le colture permanenti subiscono in modo preponderante il fenomeno del bio-accumulo che caratterizza alcune sostanze tossiche come ad esempio le diossine.Più è lungo il tempo di esposizione, maggiore sarà la quantità di inquinanti assorbita”.
E sulle concentrazioni massime di inquinanti previste dal progetto: “Nel progetto – prosegue Elmi – non viene mai fatta menzione del numero e della durata stimata delle fasi di accensione e spegnimento che si prevedono nel corso dell’anno solare. I dati esposti sulle emissioni stimate sono pertanto incompleti e non cautelativi per l’ambiente agricolo della Valle del Serchio”.

 

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