Accoglienza migranti, un’altra struttura fuori norma

Anche una struttura di Diecimo, gestita da una società che opera nel settore dell’accoglienza dei profughi, è finita nel mirino dei controlli di Prefettura e Asl. Questa volta non è il Comune ad essersi attivato ma l’ente di Palazzo Ducale, che durante un controllo a campione svolto insieme agli ispettori della Asl ha riscontrato alcune carenze, la più evidente e preoccupante quella igienico sanitaria.

In sostanza nella struttura reperita sul libero mercato da un gestore non vi sarebbe stato un numero di bagni proporzionato alle persone accolte, rispetto a quanto previsto dalla normativa della Regione Toscana. Una carenza che per la prefettura e gli ispettori della Asl, che hanno cristallizzato la situazione in un verbale, è risultata abbastanza grave, tanto che nel giro di pochi giorni dall’ispezione, dell’ente di Palazzo Ducale al gestore dell’appartamento è stata invita una lettera di diffida con cui si prescriveva di intervenire e adeguare la struttura o spostare una parte dei profughi altrove.
“Adesso stiamo attendendo le controdeduzioni del gestore – spiegano dagli uffici della Prefettura – Di sicuro questo non è il primo caso che riscontriamo in provincia di Lucca, anche se fino a ora sono stati per la verità pochi i gestori delle strutture per l’accoglienza che operavano fuori dai parametri fissati dalla convenzione regionale che, peraltro, ha maglie abbastanza larghe, assimilabili a quella di una struttura turistica”.
Nel caso di Diecimo, quindi, la carenza più evidente era quella sul numero di bagni, una situazione che a lungo andare può determinare problemi igienico sanitari per vari motivi. Un caso riscontrato tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, ma che si va a sommare a quello scoperto invece dal comune di Pescaglia (leggi qui) dove, oltre ai problemi igienico sanitari, vi erano anche carenze negli arredi di due case di Piegaio.
“In questi casi – spiegano dalla Prefettura normativa alla mano – noi facciamo una lettera di diffida e chiediamo al gestore di ottemperare rapidamente. Se questo non viene fatto, possiamo prima ridurre il compenso fissato per ogni straniero – i famosi 33,50 euro al giorno – oppure arrivare anche a rescindere la convenzione con il soggetto che opera nel settore come si rescinde un comune contratto tra due parti”.

Gabriele Mori

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