Strada all’Orrido di Botri, la Cgil chiede lo stop al progetto

Il sindacato: "C'è il rischio di distruggere e stravolgere uno spazio naturale incontaminato"

La Cgil Lucca in cui il sindacato, facendosi portavoce di alcuni cittadini residenti nei dintorni delle zone interessate, chiede l’immediato stop e la rivalutazione dei lavori, in programma per il prossimo settembre, che dovrebbero portare all’allargamento di un sentiero di montagna vicino alla via ducale che collega Lucca e Modena.

“Sui monti di Bagni di Lucca in località Col di Piastra e Solco di Biagio – le parole di Fabrizio Simonetti (segretario Cgil Lucca) e Simone Porzio (responsabile dipartimento ambiente e territorio Cgil Toscana) -, nelle vicinanze del rifugio Casentini e del tracciato dell’antica via Ducale che collega Lucca a Modena, a circa 1300 metri di altezza, troviamo un antico sentiero incontaminato, tracciato dal Cai e molto frequentato dagli escursionisti, che si snoda tra faggete secolari che ospitano numerose e rare specie di fauna e flora selvatica. Nel lontano passato questo veniva utilizzato dai carbonai, e, nel corso del secondo conflitto mondiale, divenne un importante snodo di rifornimenti tra le formazioni e le staffette partigiane dislocate nei monti al confine tra Toscana e Emilia. Una memoria questa ancora oggi molto presente e sentita tra le popolazioni del luogo, che rischia di essere definitamente compromessa, assieme all’integrità di questo ecosistema, da una decisione assunta dall’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio“.

“A partire dal prossimo settembre verranno infatti inviate le ruspe che escaveranno il bordo dell’antico sentiero dal lato della montagna – proesguono -, per realizzare una strada bianca di 3 metri di larghezza e quasi 900 di lunghezza da utilizzare per il passaggio dei mezzi antincendio. Il progetto in questione però, come emerge dalla comunicazione del comitato per la tutela dell’ambiente montano e della biodiversità della Val Fegana e Val di Lima, presenterebbe diverse incongruenze. Prima di tutto riguardo alla larghezza della strada, stabilita dal progetto a 3,90 metri. Una misura che, a causa delle restrizioni imposte nelle autorizzazioni, non potrà essere garantita, e si dovrà limitare a tre metri, non potendo così garantire lo scopo principale dell’opera, ovvero il passaggio in sicurezza di mezzi antincendio. Nella comunicazione vengono poi citate diverse imprecisioni riguardanti lo stato di praticabilità del sentiero, che secondo il comitato sarebbe invece in buone condizioni. Nel progetto si fa infatti riferimento a movimenti franosi non meglio specificati, e alla ‘regimazione delle acque superficiali in corrispondenza degli impluvi’, quando nel suddetto documento non è stato inserito alcuno studio idraulico. Inoltre, come emerge dalle rilevazioni e certificazioni prodotte dagli Enti preposti, quell’area non ha mai registrato alcun incendio ed è classificata a rischio molto basso. Vi è il rischio di distruggere e stravolgere uno spazio naturale incontaminato e un luogo della memoria contro l’occupazione nazifascista per un’opera costosa e di dubbia utilità“.

“La Cgil di Lucca e il dipartimento ambiente e territorio della Cgil Toscana, investiti della questione dai cittadini e dalle realtà associative del comune di Bagni di Lucca e delle sue Frazioni, dopo aver vagliato la documentazione e aver chiesto chiarimenti alla Regione Toscana e alla Provincia di Lucca, invitano l’Unione dei Comuni a riconsiderare il progetto conservando il sentiero esistente – concludono -. Si propone al contempo di mettere invece a disposizione le risorse non spese per provvedere ad opere realmente utili per la comunità, quali, ad esempio, la manutenzione della vicina via Ducale, che ogni anno viene percorsa da migliaia di persone e costituisce un importante indotto di lavoro e ricchezza per la popolazione del territorio”.

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