Siccità, Orgoglio Comune: “Comune fa ordinanza, ma intanto a Oneta l’acqua abbonda inutilizzata”

I consiglieri di opposizione segnalano la situazione dell'acquedotto della frazione

“Più attenzione e manutenzione agli acquedotti del territorio”. Cosi esordisce l’opposizione a Borgo a Mozzano di Orgoglio Comune.

“Siamo dell’idea che i consiglieri anche se in opposizione, sono espressione dei cittadini che in essi hanno posto la loro fiducia attraverso il voto, pane della democrazia e con il quale hanno dato un mandato che deve essere rispettato fino alla sua scadenza – annunciano Lorenzo Bertolacci, Yamila Bertieri, Enza Brunini e Indro Marchi – Per questo crediamo che anche la “minoranza” è in grado di proporre alternative concrete e proposte alla maggioranza, per risolvere i problemi che riguardano l’intera comunità ma, che ad oggi dai “democratici” come si ritengono, sono quasi sempre ignorate. Affrontiamo quindi nuovamente un tema importante soprattutto, in questo periodo molto caldo, con lo scopo di sensibilizzare la popolazione sulle problematiche che se non fossero rese note  sarebbero probabilmente trascurate o non argomentate da nessun vertice”.

“Dopo avere esposto infatti, nei giorni scorsi il problema della siccità – proseguono i consiglieri – notiamo che alcune amministrazioni di diversi territori hanno pensato di informare i cittadini attraverso una serie di ordinanze. A Borgo a Mozzano per esempio si prevede di limitare l’uso di acqua per orti, giardini e piscine e se questo può servire a combattere la siccità va bene, peccato però che ad Oneta ma non solo, vi è l’acquedotto che da diverso tempo riversa dal “troppo pieno”. Pare inoltre che l’ente preposto alla sua gestione, Gaia Spa, non faccia entrare i suoi operai all’interno della struttura per problemi di stabilità nonostante abbia fatto notare a chi di dovere lo stato in cui versa. Di conseguenza, riteniamo sia necessario ed urgente un intervento diretto alla sua riqualificazione poiché la proprietà in questione è del Comune ma ad oggi nulla è stato fatto se non delimitare l’area con una semplice “rete” e  limitare i cittadini nell’irrigare i propri orti per poi scoprire che in alcuni punti l’acqua è in esubero”.

“Si vive ormai di quello che è stato fatto in passato e si vede il rincorrere quasi sempre in aiuto ad opere che sono state fatte oltre cento anni fa. Questo è un vero e proprio controsenso – sottolineano Bertolacci, Bertieri, Brunini e Marchi – e del futuro che avanza, molte volte proclamato dall’attuale amministrazione, su questi temi pare non ci sia nemmeno l’ombra. Non vogliamo affermare che le ordinanze non devono essere fatte ma si evince chiaramente che questo inusuale modus operandi non funziona”.

“Ci chiediamo inoltre – concludono gli eletti – dove va a finire tutto il denaro investito nell’Ato, poiché ad oggi non abbiamo visto nessun tipo di innovazione nel settore degli acquedotti comunali, o nelle strutture inerenti alla funzione. A nostro avviso, non è possibile cercare di soddisfare le esigenze dei cittadini, che anno dopo anno aumentano, con strutture ormai obsolete e prive di una previsione futura, concreta o in grado di inglobare finanziamenti previsti per tali situazioni. Seguiremo l’evolversi della situazione portandola anche all’attenzione dei vertici maggiori”.

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