Lavoratori in piazza contro la manovra del governo: la manifestazione regionale è a Firenze

In Toscana venerdì (17 novembre) è stato indetto uno sciopero di otto ore in tutti i settori, 4 ore per i trasporti dalle 9 alle 13

Lavoratori in piazza contro la manovra del governo. L’appuntamento è per venerdì (17 novembre).

Cgil e Uil hanno deciso di dare vita a un percorso comune di mobilitazione con scioperi di 8 ore o per l’intero turno, strutturati su base territoriale e regionale. In Toscana è stato indetto uno sciopero di otto ore (tutti i settori, 4 ore per i trasporti dalle 9 alle 13) con manifestazione regionale a Firenze nella mattinata  con ritrovo alle 9 in piazza Indipendenza e corteo fino a piazza Santissima Annunziata, dove sono in programma gli interventi dal palco di Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, Francesca Re David, della segreteria Cgil nazionale, lavoratori e lavoratrici, precarie e precari.

A In piazza per difendere i diritti di tutti sono attese migliaia di persone da tutta la regione, in pullman o altri mezzi.

“Obiettivi della mobilitazione – spiegano i sindacati –  cambiare la legge di bilancio e le politiche economiche e sociali fino ad ora messe in campo dal governo. L’intenzione è sia di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi criticità della manovra economica sia di chiedere al governo e alle istituzioni territoriali di assumere provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita”.

“La Toscana, in particolare – spiegano Cgil e Uil – esce assai penalizzata dalla manovra del governo, più di altre regioni: sono tagliati 31 milioni di euro agli enti locali e 300 sulla spesa per la sanità, si stima un taglio sulle pensioni (una volta a regime le nuove norme) per oltre 30mila toscani. Questo in una situazione già caratterizzata da una prevalenza di lavoro povero e in appalto, con migliaia di toscani senza continuità occupazionale e con paghe a meno di mille euro al mese. Ma sulla manovra è lungo l’elenco delle cose che non vanno. A partire dal fisco: non si allarga la base imponibile, si mette in discussione il principio della progressività favorendo i più ricchi. Manca la lotta al caro vita: non si affrontano la questione salariale e le cause dell’inflazione ma si inseriscono solo misure spot e non strutturali; serviva invece una detassazione delle tredicesime e degli aumenti contrattuali. Sulla previdenza si peggiora la legge Fornero: per confermare quota 103 si ricalcola la componente retributiva, cosicché se uno va in pensione perde mediamente il 15 per cento, mentre il settore pubblico subisce la revisione delle aliquote, che tocca diritti acquisiti. L’Ape sociale viene peggiorata, opzione donna azzerata“.

Sulla mobilitazione intervengono i segretari generali di Cgil Toscana e Uil Toscana.

“La manovra – dice Rossano Rossi della Cgil – colpisce il mondo del lavoro, i pensionati, i cittadini in difficoltà, e la Toscana ne esce assai penalizzata. La mobilitazione è solo all’inizio: si rassegnino al Governo. A cui diciamo: lo sciopero è confermato, le precettazioni sono un atto grave, mettere in discussione il diritto di sciopero è mettere in discussione la democrazia”.

“È una manovra povera e senza risposte – dice Paolo Fantappiè – alle principali rivendicazioni su salari, fisco, pensioni, sicurezza e precariato: il lavoro torni al centro degli interessi del Paese, non molleremo finché non arriveranno risposte. Precettazioni? Lo sciopero va avanti, non cederemo di un millimetro di fronte a un diritto costituzionalmente garantito”.

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