“Vi ricordate la brillante idea del sindaco Tagliasacchi e della sua giunta di svendere la nostra illuminazione pubblica ad una società privata? Come spesso è accaduto in questi anni, ha fatto credere che fosse un grande affare per il Comune e invece lo ha indebitato come non mai”. A sostenerlo sono i consiglieri del gruppo di minoranza a Castelnuovo di Garfagnana, Silvia Bianchini, Stella Radicchi, Stefano Coli e Graziano Marchetti.

“Questa operazione – sostengono dall’opposizione -, quantificata come da contratto per il primo lotto in 783.564,52 euro, nel 2019 ha impegnato il Comune con un canone annuale di 140.000 euro per la durata di 14 anni, per un totale di 1.960.000 euro. Accendere un mutuo in più rispetto a quelli fatti in questi anni, ci sarebbe sicuramente costato di meno. Lavori peraltro, che ad oggi non sono ancora del tutto ultimati”.

“Ma il bello – proseguono i consiglieri di minoranza – è stato quando è arrivato il ricalcolo del canone in base agli indici Istat per l’anno 2022: probabilmente sindaco e giunta avranno avuto un mancamento e forse (diciamo forse), almeno in quel momento si saranno pentiti della scelta fatta. Come da deliberazione della giunta comunale 150 del 21 dicembre scorso il canone dell’anno 2022, adeguato agli indici Istat previsti nel contratto di concessione è risultato essere dell’importo di 290.978,81 euro oltre Iva, il doppio di quanto preventivato. Ovviamente il Comune non potendo sostenere un esborso di questo tipo, ha chiesto ed ottenuto una rimodulazione del contratto, ottenendone il prolungamento per altri 6 anni, portandolo dunque da 14 a 20, con un canone annuo di 145.000 euro, per un totale, nell’arco di 20 anni, di 2.850.000 euro. Questa Amministrazione ha fatto a tutti i cittadini davvero un bel regalo di fine anno. Ci chiediamo come mai il sindaco Tagliasacchi, così attivo sui social, non abbia avvisato i suoi cittadini che dopo 10 anni di suo operato, lascerà un bel fardello alla giunta che verrà”.