Luce, acqua e gas: scatta lo sciopero generale

Le lavoratrici e i lavoratori dei settori elettrico, gas e acqua sciopereranno per l’intera giornata lavorativa di lunedì (17 dicembre). Le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Flaei Cisl e Uiltec Uil hanno infatti proclamato lo sciopero generale degli addetti delle aziende che gestiscono fondamentali servizi per i cittadini e le imprese: “Per scongiurare le pesantissime ripercussioni che alcune norme o proposte di legge attualmente in discussione rischiano di produrre sulla tenuta occupazionale dei settori, sulla qualità dello sviluppo anche in termini ambientali e sulla qualità dei servizi erogati”. Durante lo sciopero si svolgeranno diversi presidi di lavoratori a partire da quello a Roma davanti al Parlamento in piazza Montecitorio. A Firenze, sempre lunedì (17 dicembre), si svolgerà un presidio presso la Prefettura in via Cavour dalle 10 alle 12.

Una delle disposizioni contro cui protestano i lavoratori riguarda l’applicazione dell’articolo 177 comma 1 del Codice degli appalti che, secondo gli ultimi indirizzi in materia, sancisce l’obbligo per i concessionari di servizi pubblici, che non siano stati selezionati con gara, di esternalizzare una quota pari all’ottanta per centro dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni. Questo, sostengono i sindacati: “Comporterebbe lo svuotamento e la trasformazione di importantissime aziende operanti nel settore della distribuzione di energia elettrica e del gas in stazioni appaltanti quasi prive di ruoli operativi e gestionali”.
Un altro tema su cui si concentra l’attenzione di Filctem Femca Flaei e Uiltec interessa la bozza di decreto Fer1, preparata dal Ministero delle sviluppo economico, in cui si sancisce l’esclusione della Geotermia convenzionale dagli incentivi alle energie rinnovabili, rischiando l’azzeramento di un’attività che utilizza una risorsa naturale rinnovabile di energia pressoché inesauribile, che copre oltre il trenta per cento della produzione elettrica regionale e che occupa, sempre in Toscana, oltre due mila addetti tra diretti e indotto. L’ultima norma in discussione, che secondo il sindacato: “Andrebbe modificata, riguarda il progetto di legge Ac 52, sulla riforma del servizio idrico integrato. Il testo di legge proposto contiene infatti alcune norme che rischiano di produrre pesanti ricadute in merito ai diritti dei lavoratori, all’occupazione e alla qualità del servizio”.

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