Garfagnana sottoscrive il Patto della Terra

Era il 19 giugno dello scorso anno quando l’Unione dei Comuni della Garfagnana ha approvato il progetto Rucola (rural community of local agrobiodiversity), finanziato da Terre regionali toscane nell’ambito del piano di sviluppo rurale e volto a costituire una comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo in Garfagnana. L’obiettivo è migliorare il sistema alimentare valorizzando le produzioni locali e tutelando i diversi ecosistemi per uno sviluppo culturale, economico, sociale e ambientale armonico e rispettoso degli equilibri naturali.

Una comunità che condivide valori e fini e che si riconosce nel Patto della Terra, primo atto prodotto dall’Unione nell’ambito di Rucola, con la partecipazione dalle amministrazioni comunali della Garfagnana, dagli istituti scolastici, dall’Azienda Usl, dal Gal Montagna Appennino, dalle associazioni di categoria agricole e dal Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Soggetti che adesso via via sottoscriveranno il documento, come di recente ha fatto con delibera di giunta il Comune di Gallicano, determinati a individuare, concordare e concretizzare piani e azioni di sostegno, sia materiali sia immateriali, alle attività della costituenda comunità. Ma chi, nello specifico, ne fa parte? I coltivatori custodi della sezione locale della Banca del germoplasma, le aziende agricole e agrituristiche, i ristoratori e trasformatori in genere, le varie associazioni di produttori e allevatori, i gruppi di acquisto solidale e i cittadini che, coordinando e mettendo in rete le loro specifiche e complementari competenze, si adopereranno per potenziare e mettere a sistema percorsi, già in parte avviati, di filiera corta, vendita diretta, acquisto e consumo identitario. Un impegno a promuovere azioni per rafforzare la comunità locale, con particolare attenzione alla partecipazione e all’inclusione dei cittadini in condizioni di difficoltà. Le istituzioni quindi intendono, col la sottoscrizione del Patto della Terra, implementare il progetto Rucola con azioni coerenti ai bisogni espressi attingendo anche alle risorse messe a disposizione da altri enti e dall’Unione Europea. Si impegnano così a centrare gli obiettivi della comunità del cibo nella pianificazione territoriale, nella progettazione dei propri bilanci, nelle iniziative di animazione e promozione territoriale e in tutte le azioni di ordinaria amministrazione. Questi alcuni dei principi condivisi: “Siamo consapevoli che la valorizzazione dell’agrobiodiversità passa attraverso cambiamenti strutturali, scelte politiche e imprenditoriali, ma sappiamo quanto siano determinanti anche le nostre abitudini alimentari, la necessità di riappropriarsi delle nostre radici e l’acquisto di prodotti locali, nel rispetto e nei limiti dettati dalla stagionalità. È altrettanto importante e strategico – si legge ancora nel documento – riconoscere il ruolo determinante dei coltivatori e degli imprenditori agricoli nella conservazione dell’agrobiodiversità, che diventa strumento di tutela del territorio dal fenomeno dell’abbandono, degli incendi, dell’aumento della presenza di fauna selvatica e dal conseguente dissesto Idrogeologico. Vogliamo rafforzare la rete di saperi, mestieri e sapori che ha reso la Garfagnana riconoscibile nel mondo. Vogliamo rendere protagoniste tutte le generazioni di cittadini, dagli anziani, custodi delle tradizioni, ai bambini, perché siano consapevoli della storia da cui provengono, ai giovani, perché possano attualizzare e innovare questo patrimonio, disegnando il futuro del territorio. Sappiamo che la piena consapevolezza del patrimonio di agrobiodiversità della nostra terra significa tornare a far rivivere lo straordinario e variegato paesaggio della Garfagnana, significa proteggere le nostre comunità dall’azione dei sempre più devastanti effetti del cambiamento climatico, significa permettere al nostro territorio di presentarsi al mondo come un esempio unico di connubio tra uomo e natura. La valorizzazione dell’agribiodiversità è il più grande e strategico investimento che la nostra comunità ha l’opportunità di realizzare”.

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