Un manifesto per la “morte” del medico 118 a Piazza al Serchio: la protesta dei cittadini contro i tagli alla sanità

Il necrologio di protesta già virale sui social: "La popolazione dell'alta Garfagnana, ancora una volta, viene classificata di serie B"

Un manifesto funebre per celebrare la “morte” del medico 118 a Piazza al Serchio. È questo il gesto di protesta dei cittadini dell’alta Garfagnana in rivolta per i tagli alla sanità.

Sul necrologio di protesta la scritta: “È venuto a mancare il medico 118 (Piazza al Serchio). Ne dà il triste annuncio la popolazione dell’alta Garfagnana alla quale, per l’ennesima volta, viene privato un servizio essenziale: il diritto alla salute. Per una riorganizzazione dell’Asl, l’alta Garfagnana verrà privata del medico in ambulanza, che verrà sostituito da infermieri. La popolazione dell’alta Garfagnana, ancora una volta, viene classificata di serie B”.

Un gesto che è diventato subito virale sui social e che ha già ricevuto numerosi commenti tra cui quello degli esponenti della Lega: “Un vero e proprio classico necrologio stampato per sottolineare il disappunto della popolazione di Piazza al Serchio che critica aspramente la decisione di togliere il medico nelle ambulanze del 118, sostituendolo con un infermiere – le parole di Massimiliano Baldini e Giovanni Galli, consiglieri regionali della Lega -. Infatti, la riorganizzazione sanitaria prevede questa novità, da noi osteggiata fin dal principio. Insomma, un palese ridimensionamento a livello assistenziale, perché, pur con tutto il rispetto per il ruolo fondamentale degli infermieri, la presenza di un medico sul mezzo di soccorso, è sempre più che auspicabile. In pratica, i residenti dell’alta Garfagnana si sentono, dunque, trattati come cittadini di Serie B, ma purtroppo, saranno in buona compagnia, vista la capillarità della nefasta iniziativa, messa in atto dalla ‘premiata’ ditta Giani-Bezzini”.

In risposta i sei sindaci dell’alta Garfagnana hanno ribadito con forza la loro contrarietà nel togliere il medico dal 118 di Piazza al Serchio.
I primi cittadini dell’alta Garfagnana hanno ribadito, con fermezza, di essere contrari all’ipotesi di togliere il medico dall’ambulanza H24 di Piazza al Serchio, come già scritto ai vertici dell’azienda sanitaria in una lettera protocollata il 20 gennaio.

Il medico del 118 di Piazza al Serchio non si toglie. È questa la ferma posizione dei sindaci di Piazza al Serchio, Camporgiano, San Romano in Garfagnana, Minucciano, Sillano-Giuncugnano e Vagli sotto. La loro opposizione nasce in seguito all’approvazione delle linee di indirizzo per l’aggiornamento e l’armonizzazione del sistema regionale di emergenza sanitaria territoriale da parte della Regione Toscana, attendono ora l’incontro tra la Conferenza zonale dei sindaci e la Direzione sanitaria previsto nel mese di marzo.

Nulla è stato ancora deciso per adesso. Il 20 gennaio 2023 i primi cittadini Andrea Carrari (Piazza al Serchio), Raffaella Mariani (San Romano in Garfagnana), Francesco Pifferi (Camporgiano), Nicola Poli (Minucciano), Marco Reali (Sillano-Giuncugnano) e Giovanni Lodovici (Vagli Sotto) avevano già indirizzato una lettera chiara e decisa ai vertici dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest per sollecitare la presenza sull’ambulanza H24 del medico in vista della riorganizzazione aziendale sul territorio.

Nella missiva – rivolta al direttore generale dell’Asl, dottoressa Maria Letizia Casani, e ai dottori Andrea Nicolini, direttore della centrale 188 Alta Toscana, e Luigi Rossi, direttore generale della zona di Lucca dell’Asl – evidenziano il quadro generale dell’area. In vista dell’incontro tra la conferenza zonale dei sindaci e la direzione sanitaria, alcuni degli aspetti saranno inerenti la riforma.

Le criticità emergono chiaramente dalla graduatoria generale del disagio, approvata dalla Regione Toscana, dove i comuni dell’alta Garfagnana risultano essere protagonisti in negativo (piazzandosi ai primi posti della classifica):

“La nostra area – ricordano i sindaci – è caratterizzata da una distribuzione disomogenea di piccoli nuclei abitativi, non sempre ben collegati tra loro, e le vie di comunicazione sono mal agevoli e sfavorite dall’impervia morfologia del territorio. Questi fattori, con i quali la popolazione stessa deve misurarsi quotidianamente, recano danno anche alla qualità del servizio sanitario soprattutto in relazione ai tempi di percorrenza”.

Per capire meglio il quadro, ogni comune dell’alta Garfagnana comprende frazioni che impiegano più di 40 minuti per raggiungere il pronto soccorso più vicino che è situato a Castelnuovo di Garfagnana. Comune che detiene il 142° posto (su 273) nella graduatoria generale del disagio.

“L’utilizzo dell’elisoccorso Pegaso per le emergenze – sottolineano i primi cittadini – è inoltre condizionato dalle condizioni atmosferiche molto sfavorevoli nel periodo invernale, per la particolare morfologia della nostra valle, come dimostrato numerose volte negli ultimi mesi. Non da ultima, poi, va considerata la riduzione del servizio di guardia medica, che vedrà accorciarsi il proprio orario, lasciando il solo medico del 118 per le ore notturne fino al pronto soccorso di Castelnuovo Garfagnana”.

A tutto questo, si aggiunge il fatto che negli ultimi anni, sia il Governo centrale che la stessa Regione Toscana, hanno spinto per un’inversione di tendenza volta a migliorare le condizioni di vita nelle cosiddette ‘aree interne’ ed in particolare quelle montane. “L’azienda sanitaria – concludono i sindaci – deve allinearsi a questo indirizzo perché la limitata varietà dei servizi alla persona, sempre più accentrati nelle aree a maggiore densità abitativa, va a discapito delle periferie”.

In aggiunta l’azienda sanitaria predisposta ha 120 giorni di tempo per presentare il piano attuativo, quindi sarà nel mese di aprile il momento clou per quanto riguarda la scadenza per la riorganizzazione aziendale.

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