Al pronto soccorso con una vertebra fratturata, ma per il triage ‘non è grave’

Dodici ore prima di una radiografia all'ospedale di Castelnuovo

“Un’esperienza che ricorderò per parecchio tempo”. Inizia così il racconto dell’odissea vissuta da una signora lunedì 6 febbraio all’ospedale di Castelnuovo Garfagnana. Dopo una caduta avvenuta nel pomeriggio “a causa della quale mi sono ritrovata con un forte dolore lombare – spiega la donna – decido, spronata da mio marito, di recarmi al pronto soccorso garfagnino, consapevole che l’attesa non sarebbe stata breve”.

“Arriviamo alle 19,30 – spiega Vittoria -: la sala d’aspetto è piena, ci sediamo in attesa del triage”. Tuttavia “il tempo passa ed ogni volta che la porta si apre, mio marito cerca di intercettare qualcuno del personale, ma si becca anche il rimprovero della guardia giurata. Dopo ore appare l’infermiera che consiglia agli utenti di fare reclamo all’ufficio preposto, perché ‘questo stato è tutta colpa del governo'”.

“Passo il triage alle 22,56, dopo essermi sentita dire che la mia non era una situazione da pronto soccorso e che fino alle 7 del giorno dopo non mi avrebbero preso in esame. Fra me penso ‘sarà per farmi capire che dovrò aspettare parecchio…’. Ci apprestiamo a passare la notte in sala d’aspetto, io sulla sedia a rotelle, mio marito su una di quelle in metallo. La gente russa, sbuffa, impreca, vorrebbe avere notizie del familiare che è dentro da più di 12 ore”.

Finalmente, “alle 10 mi portano a fare la radiografia. Ne faccio due, dalla barella ascolto l’infermiera che risponde alla guardia giurata, venuta ad informarsi, che tutti stanno bene e se la stanza è piena, devono aspettare. Tac, visita ortopedica, istruzioni varie: esco dall’ospedale alle 17 di martedì 7 febbraio in ambulanza con la frattura di una vertebra”.

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