Consiglio in orario lavorativo, critiche da ‘Un Futuro’

Nuova polemica tra maggioranza e opposizione a Bagni di Lucca. Questa volta il motivo del contendere nel Comune della Mediavalle sarebbe la convocazione dell’ultimo Consiglio comunale in orario pomeridiano. Un Consiglio importante in cui si sarebbero dovuti approvare documenti rilevanti come il bilancio consolidato dell’ente. La decisione di convocare l’assise per le 17 è stata duramente criticata dai rappresentanti di Un futuro per Bagni di Lucca secondo cui quest’orario ha impedito alla consigliera Laura Lucchesi di essere presente per motivi di lavoro.

 

“Convocare un Consiglio comunale alle 17 risulta alquanto insolito, per non dire irrispettoso nei confronti dei consiglieri che, per fortuna, hanno un lavoro che non gli consente di prendere un permesso apposito. Almeno non così facilmente” attacca il capogruppo Claudio Gemignani.
“È vero che ci sono consiglio che per momenti contingenti particolari, non possono essere fatti in altri orari. È vero che la riunione di oggi sia stata convocata in quanto ultimo giorno utile per approvare alcuni atti in discussione nell’ordine del giorno – prosegue Gemignani -. Forse però, sarebbe bene evitare di arrivare a questi ‘momenti contingenti particolari’. Come recita il Testo unico degli enti locali, i Consigli per i comuni al di sotto dei 15mila abitanti andrebbero convocati in orario non lavorativo”.
“È diritto e dovere per ogni consigliere partecipare ai Consigli ed è dovere di chi lo convoca garantire ciò. Noi vogliamo esercitare fino in fondo questo diritto/dovere, cosa che ad esempio oggi non ci è stata concessa. Un Consiglio dove vanno in approvazione punti importanti come il bilancio consolidato, la piattaforma Gepi per l’inclusione sociale, varie questioni urbanistiche”.
“Negli ultimi Consigli – accusa Gemignani – è sempre più palpabile da parte di alcuni membri della maggioranza un continuo attacco nei nostri confronti. Attacchi che nulla hanno a che fare con una divergenza di opinioni politiche ma dimostrano un astio personale. È grave, noioso, rivangare un passato di vent’anni, a maggior ragione se di quel passato poi chi lo critica ne è stato protagonista”.

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