Ok tassa di soggiorno ma è scontro con Vagli

La tassa di soggiorno? Per la Garfagnana è un’occasione. Lo sostengono i sindaci dell’Unione dei Comuni che hanno aderito all’iniziativa. Salvo Mario Puglia, primo cittadino di Vagli che della tassa di soggiorno proprio non ne vuol sapere. L’Unione auspica un dietro front dopo che ormai è stato dato il via libera ad un importo di un euro a notte (per un massimo di 5 notti e uno sconto del 50% in bassa stagione). Per ora a Vagli la tassa è sospesa, ma l’Unione ha detto stop anche alla promozione condivisa. I motivi che hanno spinto all’adozione della tassa di soggiorno sono quelli di sempre. “Sono sempre meno – sottolinea l’Unione dei Comuni della Garfagnana – i fondi che le istituzioni nazionali e regionali mettono a disposizione degli Enti locali per la promozione del territorio e la valorizzazione del turismo”.

“Trattandosi, secondo la valutazione di tutti i sindaci che compongono l’Unione dei Comuni della Garfagnana, di un volano essenziale per lo sviluppo della Garfagnana intera – si spiega in una nota -, non ci si può rassegnare alla riduzione delle risorse pubbliche ed è necessario rilanciare. Per questo, da un lato, l’Unione dei Comuni ha dato corpo ad una serie di importanti ed innovative progettazioni volte a rinnovare ed implementare la promozione del territorio Garfagnana sotto tutti i profili, in Italia ed all’estero, e, dall’altro lato, ha lavorato nell’ambito dell’Osservatorio turistico di destinazione – organismo di cui fanno parte i soggetti rappresentativi di tutti i soggetti che, a vario titolo, operano nell’ambito del settore turismo in Garfagnana – per l ’istituzione dell’imposta di soggiorno.  L’Osservatorio ha stabilito un’imposta lieve: si tratta di 1 euro a notte, per un massimo di 5 notti, con una riduzione del 50 per cento in bassa stagione ovvero da ottobre ad aprile e con una serie di esenzioni per età, status soggettivi, ecc. Con l’istituzione di tale imposta – che grava esclusivamente sui turisti e non sui cittadini e/o gli operatori del territorio e che allinea la Garfagnana a tutte le più importanti direttrici turistiche italiane ed europee – precisa l’Unione – si mira a costituire fondi, da utilizzare per finanziare iniziative di promozione del territorio, di accoglienza e per le migliorie in ambito turistico di cui necessita, ora più che mai, il nostro territorio.  In base all’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2011 numero 23 e all’articolo 3 del regolamento dell’istituzione e applicazione dell’imposta, il gettito integrale derivante dall’imposta medesima sarà destinato integralmente, di anno in anno, alla promozione e allo sviluppo del sistema turistico nel territorio, in base ad un percorso trasparente e condiviso nell’ambito dell’Osservatorio Turistico di Destinazione: ovvero, congiuntamente da Istituzioni locali e operatori del settore”.
“Gli introiti – spiegano ancora i sindaci – non saranno quindi destinati a spese di gestione dell’Unione o a fini diversi da quelli concordati nella sede partecipata. Del pari, è opportuno sottolineare come l’Unione dei Comuni abbia agito in quanto titolare della funzione turismo, delegata dai Comuni facenti parte dell’Unione e dal Comune di Vagli Sotto, in virtù di apposita convenzione. Per quanto concerne i Comuni facenti parte dell’Unione, ogni determinazione sul tema è stata assunta all’unanimità; per quanto concerne il Comune di Vagli sotto, non è mai pervenuta alcuna nota contraria, fino all’uscita pubblica di qualche giorno fa. Preso atto di questa manifestazione di volontà, in omaggio al principio di leale collaborazione istituzionale che da sempre caratterizza questo Ente, si comunica che per le strutture ricadenti in tale territorio comunale  l’applicazione dell’imposta è sospesa, in attesa di definire la posizione del Comune. Ne consegue che, per questo territorio, è al contempo sospesa ogni attività promozionale connessa e conseguente all’attivazione dell’imposta medesima”.
Ma la stilettata a Puglia continua: “I dati ufficiali relativi all’anno 2016 attestano che un Comune turistico come Vagli Sotto, sebbene sviluppi da anni progetti nel settore, ha registrato poco più di 2.500 presenze, a fronte, per esempio, delle 29.000 presenze registrate da Castelnuovo di Garfagnana, delle 19.000 di Castiglione di Garfagnana e delle 11.000 di Minucciano. Si tratta di dati che dimostrano come, proprio per valorizzare e non vanificare l’impegno delle Istituzioni nel settore del turismo – sottolinea l’Unione dei Comuni -, si imponga un ragionamento di area vasta, che preveda una promozione complessiva, moderna, internazionale, realizzabile solo tramite progetti condivisi con gli operatori e sostenuti da risorse non occasionali ma strutturali. Da qui, la necessità di superare politiche autarchiche, di fare sistema fra le emergenze storico – culturali – ambientali del territorio che, da sole, esprimono una limitata appetibilità ma che, in un sistema complessivo, diventano attrattive a livello mondiale, di passare dagli slogan che rimangono sterile propaganda locale a politiche di vero sviluppo, adatte all’epoca globalizzata che viviamo. I sindaci dell’Unione auspicano pertanto che, in Garfagnana, non rimanga fuori da questo virtuoso percorso di sviluppo alcun territorio”.

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