Andreucci squalificato al Rally di San Marino: “Ecco cosa è successo” foto

La vettura è stata lasciata in custodia della Fams per i controlli dopo l'appello

A distanza di qualche giorno dalla conclusione del San Marino Rally, il pluricampione italiano Paolo Andreucci, spiega quanto accaduto in fase post gara, nel corso delle verifiche effettuate sulla Citroën C3 R5 del Team Prt.

Arriva direttamente dalla voce del pilota garfagnino quanto accaduto nelle ore subito dopo la premiazione, in fase di verifica e cosa ha portato i commissari a decretare la sua esclusione dalla classifica. Paolo Andreucci spiega nel dettaglio come si sono svolti i lavori di verifica e perché si è giunti alla squalifica e alla successiva presentazione dell’appello.

“Provo a spiegare cosa ci è successo al Rally di San Marino – ha commentato Paolo Andreucci – per cercare di chiarire la vicenda con la massima trasparenza.Durante le verifiche post gara i Cctt hanno controllato il turbo, la flangia e la valvola pop off, particolari che sono risultati perfettamente conformialle specifiche tecniche previste dall’allegato J. Quindi i Cctt hanno provato ad occludere la flangia per verificare che l’aria necessaria per alimentare il motore passasse esclusivamente attraverso la flangia stessa, così come previsto dall’art 261 304-2 dell’allegato J. Senza entrare al momento nel dettaglio della metodologia e degli strumenti utilizzati dai Cctt per detta operazione di verifica, posso solo far presente che detta operazione è stata svolta utilizzando una pallina da tennis e altri oggetti in plastica che avrebbero dovuto occludere ermeticamente l’apertura della flangia, impedendo totalmente il passaggio dell’aria e provocando, conseguentemente, lo spegnimento del motore”.

“Purtroppo, dette operazioni – spiega Andreucci – non hanno portato allo spegnimento del motore e i Cctt, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per la necessità di specifica strumentazione tecnica necessaria per eseguire più approfondite indagini finalizzate all’individuazione delle cause del mancato spegnimento del motore, si sono visti costretti a relazionare la riscontrata anomalia in asserita violazione di quanto previsto dall’articolo 261 304-2 dell’allegato J. A nostro avviso, la problematica potrebbe essersi verificata per una perdita di pressione nel sistema di aspirazione/giro aria intercooler, probabilmente dovuta ad un danneggiamento sofferto durante la gara, che comunque avrebbe fatto perdere potenza essendo dopo il turbo, o ad altri motivi che andremo ad analizzare nelle sedi opportune”.

“Ci tengo comunque a precisare nuovamente – dice ancora Andreucci – che in sede di verifica non sono state riscontrate lavorazioni sui particolari meccanici analizzati, risultati totalmente conformi alle specifiche tecniche dell’allegato J, e che l’anomalia riscontrata in nessun modo avrebbe potuto comportare un vantaggio prestazionale, bensì una perdita di prestazioni. Essere stato squalificato mi rammarica moltissimo, soprattutto perché non vi è stata la possibilità di individuare con certezza il reale motivo della problematica emersa. Ho totale fiducia nello staff tecnico che mi assiste e sono certo che a seguito delle ulteriori approfondite verifiche sul veicolo che andremo a svolgere nella deputata sede di appello (il veicolo è stato preso in custodia dalla Fams), potrà essere accertata l’assoluta conformità dello stesso alle regolamentazioni tecniche. Attenderò quindi con fiducia il verdetto dell’appello”.

Con l’annuncio della presentazione dell’appello, la vettura è stata lasciata a San Marino in custodia della Fams, per permettere le verifiche del caso nei prossimi giorni. Già verso la fine di questa settimana potrebbe quindi arrivare la verifica disposta a seguito dell’appello presentato, che potrebbe chiarire quanto accaduto.

Il pilota garfagnino la prossima settimana sarà impegnato in Sicilia con la partecipazione alla Targa Florio, terzo appuntamento del campionato italiano rally, a cui prenderà il via navigato dalla compagna Anna Andreussi, a bordo della Peugeot Rally 4 di Fpf Sport.

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