Anche agricoltori Cia bocciano pirogassificatore Kme

“La Cia Toscana nord è nettamente contraria alla realizzazione del pirogassificatore Kme”. Con queste parole, il direttore della Cia, Alberto Focacci, esprime la posizione della Confederazione italiana agricoltori in merito al dibattito nato attorno alla conversione della Kme in un pirogassificatore. Focacci – che ha rappresentato la confederazione all’assemblea di venerdì scorso (28 settembre) a Castelnuovo Garfagnana – spiega la posizione della Cia: “Il pirogassificatore ipotizzato per Fornaci di Barga è a tutti gli effetti un inceneritore, poiché non vi verrà bruciata legna vergine bensì il pulper di cartiera, materiale altamente inquinante”.

Il pulper, infatti, è per il 70% composto da plastiche e, inoltre, vi sono presenti vetro e metalli, mentre la cellulosa è presente solo in un 20-30%, questo rende lo scarto di cartiera altamente inquinante.
“È importante sottolineare – prosegue Focacci – che la nostra non è una posizione dovuta all’impianto in sé: un pirogassificatore che brucia legna vergine produce energia rinnovabile, ma il progetto che è stato pensato per Fornaci di Barga è di tutt’altra natura e lo riteniamo dannoso per tutta la valle”. Sono due i fattori che vengono contestati da Focacci nel progetto in questione. Uno riguarda la ricaduta occupazionale che questo impianto avrebbe sulla Valle: “L’esperienza insegna che impianti di questo genere non hanno bisogno di un alto numero di dipendenti ed è quindi molto aleatoria, a nostro avviso, la promessa di 36 posti di lavoro”. L’altro punto riguarda direttamente i comparti della Confederazione: “Un impianto come quello ideato dalla Kme – dice il direttore della Cia – andrebbe a danneggiare fortemente la reputazione della nostra valle con danni economici sia per il settore agricolo che per quello turistico; la ‘Valle del bello e del buono’ non ha bisogno di inceneritori industriali”.
Per la Cia Toscana nord, quindi “la riconversione della Kme deve essere indipendente dall’inceneritore e i posti di lavoro si devono trovare in altro modo. Non si può in nessun caso scambiare la salute dei cittadini con un’aleatoria promessa di posti di lavoro”.

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