Kme, niente procedure di mobilità a Fornaci

Nessun posto di lavoro a rischio, perché non saranno aperte procedure di mobilità pur in presenza allo stato di circa 90 esuberi, e la cassa integrazione in deroga scatterà da settembre prossimo. Fumata bianca oggi (5 luglio) al Mise dove si è svolto il nuovo incontro su Kme di Fornaci di Barga. L’azienda ha escluso piano di esuberi conquistando con un cauto ottimismo i sindacati. In particolare la Uil che commenta positivamente il confronto. All’incontro tra l’altro hanno partecipato anche il senatore Andrea Marcucci, capogruppo del Pd in Senato e la parlamentare M5S della commissione lavoro, Gloria Vizzini.

Le sigle al momento esprimono soddisfazione. “Kme non aprirà nessuna procedura di mobilità. Nessun lavoratore sarà quindi licenziato e questa è per noi la notizia più importante emersa dal tavolo con l’azienda e i rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico”. Lo confermano il coordinatore nazionale della Uilm Siderurgia, Guglielmo Gambardella, e il segretario della Uilm area Nord Toscana, Giacomo Saisi, subito dopo l’incontro a Roma al Mise con la dirigenza di Kme e i tecnici del Ministero. “L’esito è stato tutto sommato positivo – ribadisce Saisi – almeno per quanto riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro. Stiamo lavorando, inoltre, alla definizione degli strumenti da utilizzare come ammortizzatori sociali. Non è ancora certo, ma c’è la possibilità di trasformare i contratti di solidarietà in essere in cassa integrazione straordinaria in modo che dopo il 23 settembre, quando scadranno gli ammortizzatori sociali in essere, potremo chiedere una proroga di altri 12 mesi di Cigs. Le possibilità sono alte, come ha confermato il Ministero”.
Confermati anche i numeri degli esuberi, 90 per lo stabilimento di Fornaci di Barga per i quali l’azienda andrà poi a chiedere gli aiuti a Roma. “L’azienda ha poi ribadito la volontà di andare avanti con la stesura del progetto definitivo sin qui annunciato e anche questo è un dato positivo perché la Cassa integrazione straordinaria viene concessa con maggiori probabilità se viene legata a un serio progetto di riorganizzazione e rilancio dello stabilimento. Confermato quindi il progetto di autoproduzione dell’energia elettrica tramite pirogassificatore del pulper e la creazione di una Academy sull’economia circolare in collaborazione con la Scuola S.Anna di Pisa nell’ex Centro Ricerche con importanti ricadute su tutto il territorio, in termini economici ed occupazionali. In tutto si parla di 70 milioni di euro di investimenti”. “Oggi abbiamo avuto un elemento di certezza fondamentale per gli ammortizzatori sociali allo stabilimento di Fornaci che era mancato allo scorso incontro – ha dichiarato poi Gambardella -. Non è una soluzione di prospettiva ma ci consente di gestire almeno la prima fase iniziale per la realizzazione del piano di rilancio di Kme. Gli esuberi ci sono ma se saranno confermate le previsioni di mercato e l’incremento della produzione già da quest’anno sarà possibile riassorbire ben presto alcuni lavoratori in esubero ridimensionando anche l’importo degli ammortizzatori. La prossima scadenza essenziale è quella che riguarda la presentazione del progetto definitivo: l’azienda deve portarlo entro la fine di agosto o l’inizio di settembre. Come sindacato abbiamo chiesto che Kme acceleri i tempi e il Ministero ha sostenuto la nostra richiesta: dalla presentazione e approvazione del progetto ci saranno poi 18 mesi per realizzarlo. Quindi, prima parte il piano prima possono essere riutilizzati i lavoratori. Infatti – conclude Gambardella – la società si è impegnata a utilizzare parte degli esuberi nel cantiere per il rilancio dello stabilimento e anche all’interno dell’Academy che sorgerà all’ex centro ricerche. Noi monitoreremo l’iter passo dopo passo”.
Positivo anche il commento di Fiom Cgil: “Alla sede Kme di Firenze ed allo stabilimento Kme di Serravalle Scrivia – spiega Massimo Braccini – non sono riconosciuti ulteriori ammortizzatori sociali perchè l’investimento si concentra principalmente sullo stabilimento di Fornaci di Barga, ma l’azienda si è impegnata a non aprire procedure di licenziamento ed a ricercare soluzioni concordate con le organizzazioni sindacali. L’accordo sulla cassa integrazione va definito con la Regione Toscana, per poi essere riconosciuto dal Ministero del lavoro attraverso uno specifico decreto. Noi continuiamo a lavorare affinché gli stabilimenti Kme nazionali risentano di investimenti e di un rilancio complessivo. Monitoreremo l’andamento aziendale attraverso specifichi incontri e vi saranno anche ulteriori passaggi in sede ministeriale. Siamo impegnati affinché le condizioni di prospettiva industriale e di totale recupero occupazionale, (nonché di tenuta dell’indotto che ruota intorno a questo importante gruppo) dopo molti anni di crisi si concretizzino e si possa tornare a parlare di sviluppo”.

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