Pulper a Kme, Bonini: servono altri elementi

28 novembre 2017 | 18:44
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Pulper a Kme, Bonini: servono altri elementi

Venerdì prossimo (1 dicembre) la Kme di Fornaci di Barga presenterà ai sindacati un’idea progettuale per un pirogassificatore di pulper che consenta all’azienda di autoprodurre l’energia elettrica necessaria allo stabilimento. Un annuncio che ha già fatto discutere, sul quale il sindaco di Barga, Marco Bonini, è cauto: “Prima di poter prendere una posizione come amministrazione comunale vogliamo poter vedere e approfondire il progetto. Solo quando avremo tutti gli elementi faremo la nostra valutazione e se ci sarà anche solo una minima eventualità che questa soluzione induca un peggioramento della qualità della vita della nostra Valle, saremo in prima linea per opporci alla realizzazione del progetto. L’ultima volta che il Comune ha incontrato la proprietà di Kme, erano al vaglio progetti diversi, tutti ipotetici”.

“Anche questo, al momento, lo è – prosegue il sindaco – Attendiamo, pertanto, prima la presentazione e poi il parere competente di Arpat. Posso già dire che non ci fermeremo qua: è nostra intenzione affidare a una società esterna di nostra fiducia uno studio accurato sugli impatti ambientali che il pirogassificatore potrà avere e in questa azione auspichiamo l’appoggio de La Libellula. La qualità dell’aria è un indicatore di salute importante per un territorio: non a caso Barga, insieme ai Comuni di Gallicano e Coreglia Antelminelli, ha richiesto alla Regione Toscana l’installazione di una centralina fissa per monitorare meglio le percentuali di inquinanti. In attesa di raggiungere questo obiettivo è stata richiesta una centralina mobile. L’unità di intenti e la determinazione, quando si è responsabili della salute dei cittadini e della qualità della loro vita, sono fondamentali: d’altronde i confini comunali sono una convenzione e un intervento impattante ha inevitabili ripercussioni anche sui territori vicini”.
“La Kme è un’azienda importante – conclude il sindaco – che ha contribuito e contribuisce, con i suoi 500 impiegati, allo sviluppo della Valle. Non è nostra intenzione ostacolare l’innovazione e il miglioramento dei processi produttivi, così come l’ottimizzazione delle risorse e la riduzione dei costi, purché il raggiungimento di questi obiettivi non costituisca un pericolo per la salute delle persone”.