Confini Parco Apuane, parla il sindaco Andreuccetti foto

Se la cartina della Garfagnana rischia di essere trasformata dalle fusioni dei comuni nei prossimi anni, quella della Mediavalle non è immune da cambiamenti anche se di altra natura e più repentini. Sui comuni di Pescaglia, Borgo a Mozzano, Coreglia Antelminelli infatti pende la questione dell’estensione dell’area di competenza del parco delle Alpi Apuane, che sulla base di scelte politiche fatte dalle amministrazioni precedenti, tecnicamente avrebbe già inglobato dal primo luglio parte dei tre comuni, tra aree di pre parco e aree di parco vero e proprio.

Borgo a Mozzano è uno dei municipi che rischia di avere più conseguenza tra positive e negative di questa scelta impostata come decisione politico amministrativa fin dal 2003. La riperimetrazione infatti vede le frazioni di San Romano e Motrone finire nell’area di interesse del Parco.
L’estensione dei confini di parco è scattata tecnicamente il primo di luglio, ma i suoi effetti sono in una sorta di limbo, visto che con una recente delibera dell’Ente Parco, dove siedono anche i sindaci di Pescaglia, Borgo a Mozzano e Coreglia Antelminelli, è stato chiesto alla Regione Toscana di sospendere il procedimento di riperimetrazione, avviando una variante che riporti il parco nei suoi confini storici o comunque ne attenui gli effetti. La Regione al momento deve ancora dare una risposta.
Di tutto questo il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti parlerà con i cittadini domani sera (lunedì 17 luglio) a San Romano durante un consiglio comunale che si svolgerà nella frazione.
“La questione dal punto di vista della legge e sopratutto della delibere è abbastanza complessa e noi l’abbiamo ereditata da scelte fatte da chi ci ha preceduto. Ora siamo di fronte a una situazione dove molto dipenderà da come risponderà la Regione Toscana, visto che principalmente il fatto che dei territori ricadano nell’ambito del parco crea una serie di cambiamenti nella vita della persone. A Pescaglia ad esempio il problema più urgente è quella della caccia. La porzione di comune dove fino a ora si è cacciato con l’estensione del parco viene praticamente interdetta all’attività venatoria e questo comporterebbe lo spostamento di una parte di cacciatori negli altri comuni della Mediavalle in particolare su Borgo a Mozzano e Coreglia. Qui comunque se si parla di aree prossime al parco, l’attività venatoria viene in parte dirottata in termini di capi annui che ogni singolo cacciatore può abbattere. Poi c’è la questione dei permessi. Ad esempio – continua Andreuccetti – nelle le frazioni del mio comune, San Romano e Motrone, per molte della attività antropiche che incidono sul territorio sarebbe necessario al cittadino, ma anche agli enti, un permesso in più, ovvero gli atti oltre che ad essere autorizzati dal Comune dovrebbero essere autorizzati anche dall’Ente Parco, causando ovviamente un allungamento dei tempi”.
Il fatto di essere collegati o ricadere direttamente sotto l’ente Parco delle Alpi Apuane però non comporta solo problemi, ma anche dei vantaggi. “Di contro ci sono i vantaggi di avere accesso più rapido ai finanziamenti per interventi sia pubblici che privati – spiega Andreuccetti – ad esempio se si crea un problema su una frana o su una strada all’intero del parco, accedere ai finanziamenti per il ripristino, segue una procedura più veloce, questo non significa che se non si è nell’area parco non si interviene, ma all’interno del parco è possibile accedere a finanziamenti regionali più rapidamente per la tutela del territorio”.
Infine Andreuccetti spiega la questione della comunicazione al cittadino, alcuni infatti hanno rimproverato alle attuali amministrazioni comunali in particolare a Borgo a Mozzano di non aver comunicato quello che stava accadendo, ma in realtà il sindaco dice: “Non mi posso ritenere responsabile per non aver comunicato quello che accadeva quando ad amministrare il comune c’erano altri. Noi abbiamo ereditato questa situazione e stiamo cercando di andare a riparare a scelte fatte a cominciare dal 2003 e poi ancora nel 2010 e nel 2011 forse senza tenere bene conto degli effetti. Ora abbiamo chiesto alla Regione di rivedere la riperimetrazione, come si chiama in gergo tecnico, del Parco attraverso una variante per introdurre dei correttivi a cominciare dalla questione venatoria. Adesso bisognerà attendere le decisioni che verranno prese a Firenze”.