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Parco Alpi apuane, approvato a maggioranza il bilancio di esercizio 2020

Confermati i contributi regionali dell'anno scorso pari a 1 milione e 154mila euro

Sì a maggioranza al bilancio di esercizio 2020 dell’ente parco regionale delle Alpi Apuane, illustrato in aula dalla presidente della commissione territorio e ambiente Lucia de Robertis (Pd). La proposta di delibera è stata licenziata a maggioranza con 19 voti favorevoli, 13 contrari e nessun astenuto.

Come affermato da De Robertis, “Il bilancio di esercizio 2020 si chiude con un utile di esercizio di quasi 54mila euro con un valore della produzione di oltre 1,7 milioni, una riduzione del 3,1 per cento rispetto al 2019”. In tale contesto si ricorda l’acquisto di beni, pari a 40mila euro (con la riduzione del 5,2 per cento rispetto al 2019) e l’acquisto di servizi pari a oltre 200mila euro (con una riduzione di oltre il 27 per cento rispetto al 2019).  La presidente ha aggiunto: “Sono stati confermati i contributi regionali per il funzionamento dell’ente nella misura di 1 milione e 154mila euro, in linea con il precedente anno”.

Riguardo al personale il costo si attesta a circa 900mila euro, con una riduzione dei 2,1 per cento rispetto al 2019; in tema di investimenti, a fronte di interventi programmati per 693mila euro sono stati realizzati investimenti per 178mila euro. Per ciò che attiene la destinazione dell’utile, l’80 per cento – 43mila euro – verrà mantenuto nella immediata disponibilità dell’ente parco per spese di investimento, e il restante 20 per cento – oltre 10mila euro – andrà a fondo di riserva per la copertura di eventuali perdite future.

Alessandro Capecchi (FdI) esprime voto negativo, mettendo in evidenza tre problemi: “Il primo è che si parla di un rendiconto 2020 e siamo nel 2022 – afferma – poi i costi del personale sono al 50 per cento compresi gli organismi direttivi. Ma la criticità maggiore – sottolinea – sta nella relazione di accompagnamento dove, lamentando la diminuzione progressiva delle entrate negli ultimi anni, si dice che il parco non è in grado di fare scelte importanti e decisive”. Alcuni comuni ci dicono – conclude Capecchi – che non c’è rapporto con il parco e c’è una ricaduta molto marginale in termini economici sul territorio”.

Voto negativo espresso anche da Elisa Montemagni (Lega) che dice: “I parchi in Toscana dovrebbero essere rivisti sia nel ruolo che nella funzione e nello sviluppo. Abbiamo grossi dubbi – aggiunge la consigliera regionale – sia sul ritardo negli investimenti che nel rilancio del sistema parchi. Finché i parchi non verranno trasformati diventando un’opportunità per il territorio sono un peso, e per noi tutto quello che viene speso per mantenerli non è giustificato, non c’è riscontro sul territorio”.

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