‘The last dance’, su Netflix la docu-serie sui campioni dei Bulls

Leggete su Project Movie la recensione completa a cura di Giulia Mariaregina Fabbri.

Come in ogni partita che si rispetti l’emozione inizia sempre prima. La puoi annusare dentro gli spogliatoi ricolmi di speranze, di grinta, di coraggio e di forza. La si percepisce nel momento in cui ti metti le scarpe, tiri ogni singolo laccio per farle aderire meglio al piede, concludi con un fiocco.

Ti pulisci la suola con le mani e prendi lei tra le mani. Inizi a palleggiare, prendendo sicurezza e cercando di svuotare la mente dai mille pensieri che ti assalgono.

Fai qualche tiro e maniacalmente cerchi ogni volta di superare te stesso. Poi torni in panchina, abbracci i compagni e sai che da quel momento dovrai dare tutto. Dovrai lasciare fuori insicurezze e timori e dovrai batterti come toro nell’arena.

Tutto questo è quello che trasuda dalle gesta di un Jordan trascinatore e pilastro della squadra e da un Pippen, braccio destro senza il quale non sarebbe stato possibile raggiungere determinati traguardi. The last dance è un viaggio nel tempo per scoprire la storia dei Bulls e quella dei suoi campioni. 

Ci sarebbero molti motivi per cui vi direi di vedere una serie del genere, da amante di questo sport e in particolare dei Bulls ve la consiglierei per il racconto che mostra della formazione di una squadra che rimarrà nella storia.

D’altra parte, visti i recenti avvenimenti in America, ve la consiglio perché mostra un lato diverso di questo paese, un lato che aggrega e non divide, un lato che mostra come l’unione fa la forza e che ci fa sentire tutti uguali, senza distinzione di pelle.

Leggete su Project Movie la recensione completa a cura di Giulia Mariaregina Fabbri.

 

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