Tamagnini (FdI): “La frana del Molinetto è figlia dell’incapacità di progettazione e visione politica”
Per il consigliere comunale non è la prima e non sarà neppure l’ultima: “Dove sarà la prossima frana? Perché ci sarà e lo sappiamo tutti”
“Ai Comuni, alle amministrazioni comunali, dico che è ora di far sentire la nostra voce: non possiamo più guardare il declino della nostra terra, non possiamo accontentarci di qualche mancetta. C’è bisogno di progettazione, visione per la nostra, infrastrutture che aiutino i cittadini che ancora vivono e vogliono continuare a vivere in Garfagnana”. L’appello è di Roberto Tamagnini, consigliere comunale ed esponente di Fratelli d’Italia.
“Siamo in dirittura d’arrivo – spiega – con i lavori sulla Sr445 della Garfagnana, in località Molinetto, sulla Fondovalle, che ormai da un anno sta temendo ostaggio gli abitanti della Garfagnana e non solo con chiusure e semafori infiniti che incidono pesantemente sulla vita quotidiana dei cittadini. Ormai si aspetta solo la data di apertura e il ritorno alla normalità per i molti pendolari che ogni giorno percorrono la Sr445. Un lavoro certo non facile che da mesi vede impegnati tecnici e operai per risolvere la drammatica situazione che vede colpita la principale arteria stradale della Garfagnana.
A metà marzo, a causa di una forte perturbazione, si era verificata una frana lato fiume sulla Sr445 in località Molinetto a seguito della quale la Provincia ha avviato un intervento di somma urgenza per la conservazione della piattaforma stradale, dove il crollo di gran parte del muro sottoscarpa ha costretto l’ente Provincia in una costante corsa contro il tempo per arginare e risolvere il movimento franoso. Un breve riassunto che non racconta la complessità della situazione: la strada della Fondovalle come viene chiamata in Garfagnana è la principale arteria per gli spostamenti da e verso la Garfagnana e ogni giorno percorsa da migliaia di mezzi. Per i garfagnini è la quotidianità, come sono all’ordine dei giorni le frane i semafori e i restringimenti di carreggiata, un calvario quotidiano che subiscono tutti i cittadini.
Un calvario non solo per il tempo di percorrenza ma anche per la pericolosità della strada: buia, senza segnaletica adeguata e nella stragrande maggioranza priva di manutenzione ordinaria minima. Questo ennesimo lavoro di somma urgenza è figlio dell’incuria e delle capacità politiche con le quali dobbiamo convivere da anni.
Pochi anni fa c’è stata una grossa frana a pochi km di distanza da quella del Molinetto, anche in quell’occasione passarono mesi, in quel caso anni, per tornare alla normalità, se la volgiamo chiamare così, oggi siamo alla fine dell’ennesimo calvario per i cittadini, la mia domanda è: e domani? Dove sarà la prossima frana? Perché ci sarà e lo sappiamo tutti, basta percorrere la fondo valle e vedere i vari new jersey, le barriere stradali, sparsi per i vari tratti sulla fondovalle.
La frana del Molinetto è figlia dell’incapacità di progettazione e visione politica, non esiste un progetto di superamento della situazione attuale, viviamo alla giornata e aspettiamo ‘la somma urgenza’ e non stiamo parlando di un piccolo comune ma di Enti con importanti risorse economiche. Al Molinetto non possiamo che notare un’altra cosa, che reputo grave, in restringimento della carreggiata, una volta aperta completamente la sede stradale sarà di circa 6 metri, il minimo indispensabile, che causerà non pochi disagi al passaggio del traffico pesante, perché no si è pensato ad allargare la carreggiata? Migliorando di fatto la sicurezza e rendendo più fruibile un punto dove da sempre il restringimento della carreggiata è un problema.
Purtroppo questa è l’ennesima dimostrazione del menefreghismo politico per questa Valle, che ormai vive solo di rendita privo di idee e spinte per far uscire la valle dall’arretramento infrastrutturale che da decenni metti a dura prova la vita dei cittadini”.


