Anche Bagni di Lucca revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

Soddisfazione dell’Anpi Bagni di Lucca e Valle del Serchio che punta il dito su Frigo (Fdi): “Da lei affermazioni superficiali”
Le sezioni Anpi Bagni di Lucca e quella Val di Serchio Garfagnana registrano con soddisfazione che anche il Comune di Bagni di Lucca nella seduta consiliare del 29 aprile ha revocato la cittadinanza onoraria che negli anni Venti del secolo scorso era stata concessa a Benito Mussolini. La delibera segue quella analoga presa oltre un mese fa dal Comune di Castelnuovo Garfagnana ed il percorso avviato da Borgo a Mozzano; come Anpi nei prossimi giorni inviteremo formalmente anche gli altri Comuni della Valle del Serchio ad attivarsi in tal senso.
“Stupiscono – dicono dall’Anpi – le imprecisioni, la superficialità, le evidenti contraddizioni delle tesi con le quali la consigliera Frigo, contesta l’opportunità della revoca della cittadinanza onoraria a mussolini. In particolare il grossolano errore quando afferma che “fascismo terminò il 25 luglio 1943”; purtroppo per la popolazione italiana, e non solo, in quella data il Gran Consiglio certificò la fine della legittimazione della monarchia al regime fascista, ma il fascismo proseguì tristemente e ferocemente (purtroppo in maniera tragica anche nelle nostre zone) con la Repubblica Sociale, legittimata, in questo caso, dal nazismo e con a capo lo stesso Mussolini”.
“Il sospetto che le affermazioni della consigliera Frigo non siano solo frutto di ignoranza storica si ha in modo evidente con il tema delle foibe – prosegue Anpi – La consigliera evita (appositamente?) di contestualizzare quei fatti, omettendo di dire, per esempio, cosa l’occupazione fascista aveva provocato nei territori dell’ex Jugoslavia, dalla fascistizzazione forzata, alle pulizie etniche, agli stupri, all’incendio di interi villaggi, ai crimini di guerra ad opera dei generali Robotti e Roatta (imputati come criminali di guerra e scampati al giudizio ed alla pena solo per le mutate condizioni internazionali) o della gestione diretta o in totale appoggio ai nazisti della Risiera di San Sabba a Trieste, o dei campi di concentramento di Arbe-Rab, Gonars, Visco, Monigo eccetera; come omette di dire che il tragico fenomeno delle foibe non si rivolse contro gli italiani, in quanto tali, ma contro quelli che i partigiani jugoslavi consideravano invasori tanto è vero che la percentuale di infoibati italiani fu sensibilmente inferiore rispetto ad altre nazionalità; inoltre la consigliera dimentica di dire che il territorio nei quali si svolsero quei drammatici eventi era nel frattempo arrivato ad essere controllato direttamente dei nazisti (Adriatisches Kunstenland) sia dal punto di vista politico sia militare e che per questo la presenza delle milizie fasciste difendevano il Reich e non certo l’Italia…”.
“Ed ancora ci pare come minimo contradittoria l’affermazione della consigliera Frigo che “mantenere la cittadinanza onoraria non implica e non significa approvare le azioni o le ideologie di Mussolini, ma serve alle generazioni future come monito su cosa non si deve ripetere” – prosegue Anpi – Siamo ovviamente d’accordo che in una democrazia ognuno possa e debba avere libertà di opinione, ma che sia altrettanto opportuno che le opinioni debbano e possano essere verificate e verificabili; francamente le opinioni portate dalla consigliera oltre che essere, come di tutta evidenza, nella migliore delle ipotesi superficiali ed inesatte, partono dal presupposto che siano la “verità”, come evidente dagli epiteti con i quali ha apostrofato, per esempio, i sindaci che hanno fatto proposte a lei non gradite, e questo è l’esatto contrario di quello che predica essere libertà di espressione”.
“Infine la consigliere Frigo lamenta l’assenza di proposte educative alternative – dice Anpi – premesso che dovrebbe intanto specificare cosa intende per proposte “lternative, probabilmente ha dimenticato l’impegno del Comune di Bagni di Lucca ed Anpi per la realizzazione nel 2024 di un convegno storico in due sessioni sul tema della Guerra e della Liberazione dal nazifascismo, i cui approfondimenti troveranno il prossimo anno concretizzazione nella pubblicazioni degli atti; altrettanto evidentemente non è a conoscenza dei centinaia di progetti didattici, approvati dal competente ministero e dai dirigenti scolastici, cui partecipa l’Anpi su tutto il territorio nazionale, che vanno ad integrare ed arricchire i percorsi scolastici. In conclusione siamo coscienti che la revoca della cittadinanza onoraria al dittatore sanguinario Mussolini non sia la panacea dei tanti problemi della Valle del nostro paese. È però intanto un tassello per ripristinare una corretto giudizio su quelle tragiche vicende che l’Italia visse in quegli anni”.
“Certo ci sono tante cose da fare e l’Anpi non si tira certo indietro, nei limiti delle sue forze e possibilità – conclude la nota – a cominciare dal rendere effettivi quei principi economico sociali contenuti nella Costituzione che tutti, soprattutto in vicinanza di certe ricorrenze, dichiarano di voler perseguire ma che poi nella realtà dei fatti in pochi si adoperano per attuare: diritto e dignità del lavoro, libertà, sovranità popolare, democrazia effettiva, eguaglianza sociale, diritti, sanità e scuola pubblica, ripudio della guerra, eccetera”.