Medici in trincea al pronto soccorso: interrogazione parlamentare di Forza Italia

La senatrice Stabile al ministro Speranza: "Si riconosca il lavoro disagiato"

Ministro Roberto Speranza, fermi l’esodo dei medici del pronto soccorso e del 118″.

Lo scrive, in una lettera aperta, la senatrice di Forza Italia Laura Stabile alla luce della carenza di dottori, incluso l’ospedale Versilia,  dove, negli ultimi giorni si sono anche verificati episodi di violenza contro due infermieri

“La carenza  – spiega la parlamentare – ha raggiunto numeri di tale entità da compromettere i livelli essenziali di assistenza nell’ambito dell’emergenza urgenza sull’intero territorio nazionale.
L’Anaao – il sindacato più rappresentativo dei medici – ha indirizzato una lettera al ministro della Salute per denunciare ‘le condizioni disumane in cui versano i pronto soccorso di tutta Italia, disumane per i pazienti e disumane per gli operatori’ e per chiedere ‘provvedimenti concreti a breve termine’ al fine di limitare l’esodo dei professionisti.  Fin dallo scorso anno l’Anaao aveva elaborato un decalogo di provvedimenti, ma il ministro Speranza ha ignorato le misure indicate come necessarie per frenare l’emorragia di medici dal pronto soccorso limitandosi ad annunciare nel novembre 2021 un’indennità aggiuntiva per medici e infermieri del pronto soccorso, ma non per il personale del sistema 118. L’indennità elargita da Speranza è risultata troppo esigua a fronte delle peculiarità, complessità, difficoltà e rischi del lavoro nell’emergenza, ‘un’elemosina nelle tasche degli operatori’ secondo i rappresentanti dei medici. Un provvedimento – quello annunciato dal ministro – che è sembrato avere fini propagandistici piuttosto che rappresentare una misura concreta per trattenere nelle strutture di pronto soccorso e 118 i medici e gli infermieri che continuano a dimettersi in numero assai preoccupante”.

“Anche recentemente  . aggiunge la senatrice – il ministro Speranza ha risposto in merito alla crisi dei pronto soccorso, ‘di aver fatto un primo passo stanziando 90 milioni e istituendo una nuova indennità specifica per chi lavora al pronto soccorso’ – l’elemosina di cui sopra – precisando che ‘sono prime risorse, cercheremo di trovarne altre ma si tratta di un segnale: diciamo ai lavoratori che siamo consapevoli delle loro difficoltà’. Che sembra significare che oltre al riconoscimento che i lavoratori dell’emergenza esistono e stanno male, il ministro non riconoscerà in concreto nulla di più. Aggiungendo al danno la beffa per gli oltre 10 mila medici schierati ogni giorno e ogni notte nelle trincee dei pronto soccorso italiani”.

L’emergenza è un pilastro fondamentale del servizio sanitario nazionale  – conclude – e la sua tenuta risulta essenziale per la tutela della salute pubblica, non può essere così trascurata da un ministro che si occupa di salute. Per cui ho indirizzato a un’interrogazione allo stesso ministro per sapere se intenda o meno adottare misure adeguate. In particolare il riconoscimento del lavoro in Pronto Soccorso e 118 come “lavoro disagiato”, l’adeguata rivalutazione dell’indennità specifica e dell’indennità di guardia, ulteriori 10 giorni continuativi di congedo annuale. Ma anche la possibilità di assunzione dei medici specializzandi e il riconoscimento del ruolo degli ospedali nella formazione post laurea”

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