Frigo (Fdi): “Il nuovo piano operativo danneggia l’economia di Bagni di Lucca”

La candidata a sindaco: "Prevede la paralisi dell’edilizia e del settore delle compravendite immobiliari"

La candidata sindaco a Bagni di Lucca Annamaria Frigo (Fdi) lancia un grido di allarme ed un appello a tutti gli operatori del settore edilizio, del campo immobiliare, professionisti compresi, ma anche a tutti i cittadini affinché siano informati sulle prospettive dettate dal nuovo piano operativo comunale partorito dall’amministrazione Michelini.

“Lo studio condotto dal nostro gruppo porta ad una sola conclusione che prevede purtroppo la paralisi con effetto immediato dell’edilizia e del settore delle compravendite immobiliari – afferma la candidata -, queste ultime in forte ripresa dal 2021 soprattutto grazie agli acquirenti provenienti da tutto il mondo. Ecco, dopo la chiusura delle terme e del suo indotto voluto dall’amministrazione Michelini, andremo ad azzerare un settore trainante del nostro territorio negli ultimi venti anni, l’edilizia, il settore delle compravendite immobiliari e di conseguenza il comparto turistico. Una politica, quella di Michelini, parsimoniosa, con particolare attenzione al bilancio comunale ma feroce con l’economia del territorio. Vorremmo essere smentiti sull’analisi condotta, purtroppo siamo convinti che ciò non sarà possibile”.

“Piccoli esempi pratici: in zona agricola non sarà più permesso realizzare manufatti uso rimessa per l’agricoltura amatoriale, sarà necessario essere imprenditori agricoli e firmare un atto unilaterale d’obbligo dal costo salatissimo – l’analisi di Annamaria Frigo -, nella maggioranza dei casi, sempre in zona agricola (quasi la totalità del nostro territorio) non sarà possibile cambiare la destinazione, adeguare il nostro immobile, costruire la piscina e pertinenze varie; nei centri storici avremmo invece altre limitazioni sia per il frazionamento delle unità immobiliari andando a fissare il minimo di superficie utile a 50 metriquadri quando adesso è 28, poche le modifiche prospettiche consentite, e anche internamente ci potranno imporre di non variare i materiali anche delle parti strutturali o addirittura dove aprire le porte interne; praticamente sono state recepite ogni normativa sovraordinata restrittiva”.

“Il nostro gruppo – prosegue -, non certo composto da improvvisati e sprovveduti politicanti, come ci hanno definito, contesta apertamente queste scelte e si dichiara disponibile a non far arrivare ad approvazione questo regolamento, per salvaguardare, per quanto possibile, l’economia di Bagni di Lucca. In tutto questo ci chiediamo dove erano Michelini e company al momento della stesura anche del precedente piano strutturale intercomunale e cosa facevano all’opposizione Betti e Gemignani, forse erano troppo impegnati a parlare della loro fusione oppure hanno condiviso in pieno queste scelte”.

Noi no, e se sia il piano strutturale che il piano operativo, pur fondati su principi della tutela e della conservazione del territorio, vogliamo far capire a tutti, che l’effetto pratico sarà invece ancora una volta l’abbandono del territorio.

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