Tana Termini, Progetto Futuro: “No alla riapertura dell’ex impianto di compostaggio”

La lista del candidato sindaco Betti organizza una protesta: "Ci sono rischi sanitari e ambientali"

No all’ipotesi di riapertura dell’impianto di compostaggio di Tana Termini. Luogo sbagliato, per un impianto sbagliato nei modi e le dimensioni”. Con questa determinazione la lista Progetto Futuro, col suo candidato sindaco Massimo Betti, ha organizzato una protesta davanti l’ex impianto di compostaggio di Tana Termini, che minaccia la riapertura, per sabato (30 aprile) alle 10,30.

Il tutto in collaborazione con la lista civica Cambiare di San Marcello Piteglio, capitanata da Carlo Vivarelli, e cittadini pistoiesi e lucchesi sulle stesse posizioni.

“Non siamo assolutamente contro il compostaggio, con produzione di compost e biogas – dicono compatti gli appartenenti a questa coalizione -, ma siamo contro a tali impianti se fatti, come in questo caso, in posti carichi di problematiche. La zona circostante Tana Termini è, orograficamente, una valle stretta e chiusa, dove l’odore causato da tale impianto ristagna e risale addirittura nei paesi montani. Non solo, ma anche il fondovalle, servito da una statale che è rimasta al tempo dei romani, è soggetto ad una circolazione di camion spesso maleodoranti provenienti anche da fuori regione. Non dimentichiamoci, infatti, che alcuni camion venivano addirittura da Santa Maria Capua Vetere, con diversi giorni di viaggio e nugoli di mosche e zanzare al seguito, nati dalla fermentazione del materiale trasportato che invadevano gli abitati. E’ stato calcolato un traffico di almeno 80 viaggi, tra andata e ritorno, di camion al giorno solo per quel sito, che passerebbero interamente attraverso la val di Lima, in una statale del Brennero già in condizioni precarie”.

“L’impianto in sé è posto sul greto del fiume Lima che è uno dei pochi fiumi di acqua cristallina e di elevato valore ambientale e turistico, su una antica frana di riporto dei monti circostanti con non sempre prevenibili, sicuramente non voluti, rilasci nel fiume – proseguono -. Questi già in passato hanno danneggiato le attività turistiche e fluviali nate in questi anni, che hanno creato un’economia fiorente legata a centinaia di posti di lavoro, nuovi residenti, con una valorizzazione ambientale e attrazione internazionale e un ritorno diretto e indiretto su tutto il territorio.
Approviamo quindi il compostaggio come gestione dell’organico, e siamo stati i primi nella Valle che hanno attivato, nella passata amministrazione, una raccolta differenziata che ha fatto invidia a molti comuni. Ma questo impianto ha posizionamento, dimensioni, logistica, accesso, geografia sbagliati. Con dimostrati rischi sanitari e ambientali. Secondo il principio di sussidiarietà, ogni territorio si gestisca i propri servizi, e non si compiano scelte imposte dall’alto solo perché ci sono pochi cittadini votanti che devono subire i soprusi e le prevaricazioni di una squalificata politica scorretta e distruttiva. L’ambiente, la storia, la natura sono patrimonio di tutti”.

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