Lega: “Vaccini anti-Covid, Toscana fanalino di coda”

I vertici del partito: "Necessario invertire la rotta"

La Lega di Lucca interviene compatta nel criticare la gestione della campagna vaccinale da parte della regione: “La nostra regione è il fanalino di coda in Italia per le somministrazioni dei vaccini alla popolazione a rischio, ed in particolare il confronto con le altre regioni per numero di vaccini agli ultra ottantenni è impietoso. Bene hanno fatto il nostro capogruppo in regione Elisa Montemagni ed il nostro commissario regionale Mario Lolini a chiedere le dimissioni dell’assessore regionale alla sanità per questo fallimento targato partito democratico. Si sbandiera ai quattro venti il modello toscano della sanità, ma poi, numeri alla mano, questo sistema risulta sconfitto dalla verità dei fatti che confermano la nostra regione una terra di tanti privilegi e pochi diritti. Invece di mettere in sicurezza le persone anziane, la regione è andata nella direzione opposta e ancora ci chiediamo il perché”.

“Ci saremmo aspettati da chi guida la nostra regione – scrivono in una nota il commissario provinciale Riccardo Cavirani ed i commissari di Lucca città, Salvadore Bartolomei, Viareggio, Maria Domenica Pacchini, Camaiore, Riccardo Micheli, Mediavalle e Garfagnana, Luigi Pellegrinotti e Altopascio Simone Marconi – una presa di posizione forte ed autorevole nel fare luce sui problemi legati alle vaccinazioni, sulle difficoltà per tante persone fragili o anziane di prenotare il proprio diritto a difendersi ricevendo la somministrazione del vaccino con rapidità e chiarezza. La Toscana è da sempre terra di civiltà e di valori universali: dispiace dirlo, ma in questo caso questi valori sono stati completamente traditi e calpestati. La generazione dei nostri nonni, che ha attraversato mille difficoltà, avrà sicuramente la forza di superare anche questo affronto; di certo non meritava il trattamento umiliante di sentirsi considerata una categoria di cittadini di serie B che la regione ha riservato loro. Non abbiamo altre parole se non una: vergogna”.

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