Fantozzi scrive ai ristoratori: “Le chiusure stanno mortificando gli sforzi di una vita”

Il consigliere regionale di Fdi si schiera dalla parte degli esercenti

“Cari ristoratori lucchesi, ho preso carta e penna per esprimervi il mio sostegno perché, da imprenditore, conosco i vostri sacrifici quotidiani, e quelli delle vostre famiglie, le vostre ansie, le vostre paure per le attività travolte da uno tsunami economico che la pandemia sta scatenando. Voi costituite il tessuto economico di questa regione e del Paese ma le chiusure del Governo stanno mortificando gli sforzi di una vita”. E’ quanto scrive agli esercenti il vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Vittorio Fantozzi.

“Siete – aggiunge – quelli che, più di altri, state pagando scelte miopi, incomprensibili soprattutto alla luce delle spese da voi sostenute, a primavera, per mettere in sicurezza e poter riaprire i vostri locali. E, invece, avete ricevuto in cambio la misera concessione di fare l’asporto e le consegne a domicilio, costretti ad uno slalom tra le restrizioni”.

“La ristorazione ha bisogno di programmazione, di tempi certi, e non può essere soggetta alla schizofrenia cromatica. Non sono accettabili chiusure decise il giorno prima, perché oltre al danno c’è la beffa di gettare nella pattumiera ordinazioni di materie prime. Assistiamo alla mancanza di una strategia precisa, gravata dalla tendenza a colpire le attività produttive. Si colpisce chi produce, tutta la filiera della ristorazione, dell’ospitalità e del turismo lucchese. Dimenticando che senza lavoro non c’è futuro”, sottolinea Fantozzi.

“L’assenza di turisti da mesi – ha aggiunto -, costi fissi alti e affitti salati stanno facendo indebitare voi ristoratori, che avete sempre agito nel rispetto delle regole imposte dal Governo. Gli attuali miserrimi ristori non li coprono; servono, invece, risarcimenti più corposi per scongiurare la chiusura di tante attività. I 2.500 euro che verranno messi a disposizione dal bando regionale possono costituire solo un primo piccolo passo, ma non aiutano ad uscire da una profonda crisi. Dobbiamo impedire che lo sconforto lasci spazio alla rabbia”.

“Leggendo il bando non posso non soffermarmi sulla condicio sine qua non imposta per accedere ai ristori – commenta Fantozzi -. Viene richiesta obbligatoriamente la regolarità contributiva, e qualora la verifica del requisito di regolarità contributiva previdenziale e assistenziale non si concluda nei termini previsti per mancato rilascio del Durc, il richiedente viene provvisoriamente ammesso con riserva: la concessione del contributo e l’erogazione avverranno solo al momento dell’ottenimento del certificato di regolarità contributiva. Ma se i ristoratori avevano risorse per pagare i contributi non avrebbero chiesto ristori urgenti per sopravvivere! Il rischio è quello di andare ad aiutare chi sta meglio, lasciando ancora una volta indietro le attività più in sofferenza”.

“Ho letto della disobbedienza civile che alcuni tra voi ristoratori vogliono mettere in atto. Ho intenzione, sin dai prossimi giorni, di incontrare le rappresentanze delle categorie perché capisco che tale idea non è una provocazione fine a se stessa ma una richiesta di attenzione per un settore abbandonato e che, invece, è cruciale per la Toscana così legata alla tradizione gastronomica –annuncia Fantozzi- Occorre impegnarsi tutti assieme per abbattere l’iniquità per cui assistiamo a centri commerciali pieni e ristoranti vuoti. Dobbiamo spingere la Regione Toscana a fare pressioni sul Governo affinché riapra i ristoranti. La nostra economia non può fare a meno dei ristoratori, della vostra professionalità, competenza, passione. Voi siete un valore aggiunto e la politica ha il dovere di offrirvi aiuti e sostegni adeguati. Per questo, ritengo un mio dovere trovare soluzioni adeguate e concrete, per affrontare un momento senza precedenti e garantire una via d’uscita ai tanti lavoratori che, come voi, lavorano con passione e ingegno”.

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