Italia Viva, Renzi a Lucca lancia i candidati alle Regionali foto

Il leader: "Ho voglia di rimettermi in gioco. Il Pd con i grillini? Con i 5S non è possibile alcuna alleanza strutturale"

Matteo Renzi torna a Lucca per la presentazione dei candidati di Italia Viva alle regionali per la provincia, al museo della Casa del boia, sotto il baluardo san Salvatore, oggi (30 agosto), molte persone sono intervenute per assistere al comizio del proprio leader.

In vista delle prossime elezioni regionali che si terranno il 20 e il 21 settembre, Italia Viva propone 4 uomini e 4 donne per la provincia di Lucca in sostegno del candidato governatore Eugenio Giani, sono: Alberto Baccini, Maria Grazia Previti, Fabrizio Miracolo, Giuliana Cecchi, Luca Mori, Alessia Picchiotti, Arturo Nardini e Tania Franchini.

Gli occhi, però, sono tutti puntati sul loro leader, Matteo Renzi.

“Quello che oggi stiamo vivendo è un momento di cambiamento, siamo in tempi di grandissimo caos – dice Renzi, sul palco improvvisato all’interno della sala principale della casa del boia –. Ed è in un momento come questo che voglio rimettermi in gioco, perché penso che ci sia bisogno di noi e quindi mi rimetto in gioco con la stessa voglia ed entusiasmo che avevo nel 2012, quando iniziò la mia ascesa nel mondo della politica”.

“La battaglia per le regionali, è una partita a due – precisa Renzi – che vede schierati dalla parte opposta Giani e la Ceccardi. Sono due candidati diversi, che hanno programmi completamente opposti su molti problemi fondamentali del nostro paese. Voglio prendere per esempio uno dei problemi fondamentali che riguardano lo sviluppo, il Mes, l’Europa ci propone un prestito agevolato per una cifra di 37 miliardi di euro, una cifra consistente che potrà essere investita nella sanità. Lega e grillini dicono di no. Perché come ogni prestito, anche il Mes va restituito. Certo, altrimenti non sarebbe stato un prestito, ma un regalo. La restituzione di un prestito non deve spaventare, soprattutto se, come questo, può essere restiuito con molte agevolazione. Si tratta di un’opportunità in più da cogliere, che consiste in circa 3 miliardi di euro per la sola Toscana. Se si voterà Giani, la Toscana avrà questi soldi, se si voterà la Ceccardi no!”

Il leader di Italia Viva punta il dito su alcune dichiarazioni della candidata del centro destra Stefania Ceccardi.

“Ho sentito dire alla Ceccardi che non c’è bisogno più di essere antifascisti, io ricordo che questa signora, quando si siede al Consiglio europeo lo fa a fianco della Le Pen, la più grande rappresentante dell’estrema destra in europa, anti europeista, sovranista e populista – prosegue Renzi – Voglio ricordare alla Ceccardi che dichiararsi antifascista non è solo una scelta di chi è di sinistra, tutti dovremmo esserlo, non dobbiamo fare divisione sui grandi temi”.

Ma occorreva veramente la scissione con il Pd e la creazione di un nuovo partito, Italia Viva, per far vincere un candidato come Giani?

“Per poter rispondere a questa domanda devo fare un passo indietro di almeno un anno, quando Salvini chiese pieni poteri – spiega Renzi – Salvini aveva in mente un disegno, diventare Presidente del Consiglio, nominare la Meloni sua vice, alle elezioni del Presidente della Repubblica, nominare un candidato sovranista che avrebbe aperto le porte all’uscita dell’Italia dall’euro. Questo è lo scenario che si sarebbe presentato se si fosse di nuovo andati ad elezioni e noi non potevamo permetterlo. A quel punto abbiamo fatto molti compromessi per scongiurare questa possibilità, una fra tutti l’alleanza con i grillini. Se non ci fosse stato questo accordo, Salvini avrebbe vinto!”

“Una volta giunti all’alleanza però, qualcuno nel Pd ha esagerato – prosegue – e è nata l’idea di un’alleanza strutturale che ne più ne meno significa ‘matrimonio’. Non non possiamo avere i grillini come compagni di casa, con ignoranza e cialtroneria non ci possono essere allenze strutturali, quindi non restava che creare un’altra realtà, rappresentata oggi da Italia Viva”.

L’11 settembre Renzi annuncia l’appuntamento che si terrà a Firenze, non sarà la calssica “Leopolda” riproposta negli scorsi anni a causa dell’emergenza sanitaria, ma una versione più ristretta.

“L’11 settembre ci vediamo alla Leopolda, in un’edizione molto rimaneggiata, ma sarà sempre un’occasione per confrontarci e discutere. In questo tempo Itali Viva si è battuta per molte proposte che poi si sono concretizzate, la legge sul dopo di noi, sui diritti civili, sul capolarato, sull’autismo e molte altre”.

Nelle ultime battute del comizio, alcune parole anche sul referendum.

“Il referendum è un simbolo del populismo, ma quello che si andrà a votare sarà qualcosa di differente rispetto a ciò che avevamo proposto anni fa noi. Al tempo vi era una proposta di legge che oltre al taglio dei parlamentari proponeva il superamento del bicameralismo perfetto. Il taglio dei parlamentari, così come è proposto oggi, non ha senso senza il superamento del bicameralismo perfetto che c’è nella nostra Costituzione, per questo bisgona dire di no”.

Lucca è una realtà in cui ci sono molte aziende che traggono il loro profitto dall’export – conclude Renzi – Si tratta di una risorsa straordinaria per tutto il territorio ed il nostro compito è quello di agevolare il made in Italy e il made in Tuscany facendolo diventare un punto di riferimento in tutto il mondo. Occorre chiedere il voto, farsi aiutare, stare vicini alle persone e non vergognarsi di fare politica. Mettiamoci in gioco e diamo una mano a Lucca, alla Toscana, all’Italia”.

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