Verso il voto a Coreglia, Giulio Simonelli: “È il momento di cambiare”

Il candidato a sostegno di Giorgio Daniele commenta le 500 firme per Remaschi: "Basta politica fatta di scambio di favori"

Si infiamma il dibattito a Coreglia in vista delle elezioni comunali. Dopo la lettera appello firmata da 500 cittadini per chiedere a Marco Remaschi di candidarsi sindaco, arriva la risposta di Giulio Simonelli, ex allenatore nazionale sport estremi di Capo Verde, che ha annunciato di candidarsi a sostegno di Giorgio Daniele.

Coreglia, 500 firme per chiedere a Marco Remaschi di candidarsi sindaco

Mia nonna mi ha insegnato che prima di rispondere alle provocazioni bisogna contare fino a dieci. Per questo motivo ho deciso di contare per due giorni ed ora rispondo. Mi riferisco, ovviamente, alla ormai nota ‘lettera-appello’ firmata da 500 cittadini per la candidatura di Remaschi alle amministrative di Coreglia e pubblicata su vari media locali. Un paio di giorni prima della ‘lettera-appello’ avevo palesato il mio impegno alle prossime amministrative nella lista di Giorgio Daniele, oltre al sottoscritto ed al candidato sindaco, aveva dichiarato l’intenzione di far parte della lista anche Piero Taccini. Quindi al momento, in maniera esplicita, i nomi in lista erano i tre menzionati”.

“Ricordo il passaggio della famosa lettera: ‘Crediamo che in mezzo a tanta superficialità e in tanta improvvisazione ci sia un nome per tutti noi’. Quando ho letto la prima volta – prosegue -, sono francamente rimasto inebetito per un paio di minuti e mi sono detto: ‘Ma come, ci sono già 500 persone che pur non conoscendomi, mi giudicano?’. Poi ho cercato di digerire l’informazione ed ho capito. I miei nuovi 500 amici vogliono dire che io non ho mai fatto politica e forse non sono tagliato per ‘quella’. Sì, ‘quella’! Quella classica politica fatta di accordi e contro accordi, di favori e scambio di favori, di poltrone e poltroncine. Ma caspita è vero! Io non capisco nulla di queste cose, io ho fatto altro nella vita!”.

“Grazie miei nuovi 500 amici per avermi aperto gli occhi – continua Simonelli -: ora so cosa dovrei fare, ma mi dispiace per voi, non lo farò, quindi farò a meno dei vostri 500 voti. Agli altri 4500 cittadini di Coreglia dico questo: i cittadini non sono sudditi, hanno una dignità perché sono parte del sistema. Oggi, per avere una luce in una strada buia o tappare una buca in una via dobbiamo strizzare l’occhio e compiacere qualche ‘politico locale’. Ma non deve essere così: questi sono diritti e non ‘piaceri’, sono cose dovute! Senza nulla in cambio (neanche voti). L’amministrazione di un Comune come Coreglia non deve essere gestita dalla politica, deve essere gestita in base ai bisogni ed alle necessità, come si gestisce un’attività o semplicemente una famiglia“.

“Ci sono – conclude – urgenze, priorità, cose che si possono fare ed altre che non si possono fare. Pensare che il sistema cambi è utopia? Forse. Ma lasciatemi sognare. Ai miei amici concittadini dico: siate donne ed uomini liberi nel cuore e nella mente, uscite dalla sudditanza, è il momento di cambiare“.

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