Elezioni regionali, Remaschi al Guinigi lancia la candidatura. E aspetta la deroga dal Pd foto

L'assessore regionale uscente correrebbe per il terzo mandato: "Non è il momento delle divisioni"

Mettersi a disposizione del territorio e della comunità. Risponde così l’assessore regionale uscente Marco Remaschi alle tante sollecitazioni che negli ultimi mesi gli sono arrivate da amministratori locali e mondi variegati ed eterogenei della società, per chiedergli di mantenere il proprio impegno diretto anche nei prossimi anni in Regione Toscana. Un impegno che potrà continuare solo se dal partito arriverà una deroga al limite dei due mandati consecutivi.

Una sollecitazione espressa chiaramente anche oggi (28 febbraio), in una sala gremita all’Hotel Guinigi, dove si sono ritrovati numerosi sindaci della provincia di Lucca, cittadini, rappresentanti della sanità, dell’agricoltura, del sindacato, della cultura e delle attività produttive.

Tra i sindaci, hanno preso la parola Alessandro Tambellini (Lucca), Sara D’Ambrosio (Altopascio), Giorgio Del Ghingaro (Viareggio), Raffaella Mariani (San Romano in Garfagnana), Andrea Bonfanti (Pescaglia). Il rappresentante per la Toscana in direzione nazionale del Partito Democratico, Stefano Bruzzesi, ha sottolineato quanto sia importante per la Regione presentarsi alle elezioni con un Partito Democratico forte, un centrosinistra unito e plurale, che sappia allargare, unire, includere.

“In questi ultimi mesi – dice Remaschi – molti mi hanno chiesto informazioni, sollecitato, espresso i vostri sentimenti, le vostre idee in merito al futuro politico del nostra regione e della nostra provincia, ognuno da un punto di vista diverso, ma tutti quanti accomunati dalla richiesta di mantenere il mio impegno diretto anche nei prossimi anni. Proprio riflettendo su queste sollecitazioni ho capito che ora è il momento buono, in un periodo storico di estrema incertezza politica non solo nella nostra regione, ma in tutto il paese, per cogliere l’opportunità di superare le divisioni che a volte non hanno consentito alla provincia di esprimere il potenziale che ha: se ci crediamo possiamo mettere insieme un gruppo che abbia la forza sufficiente a portare a casa risultati attesi, proseguendo e potenziando il lavoro fatto fin qui: sulle infrastrutture, sulla valorizzazione del sistema produttivo, turistico e culturale, sull’imprenditoria, mobilità e ambiente solo per citarne alcuni”.

La provincia di Lucca – ha proseguito – ha tutte le potenzialità non solo per riagganciare Firenze, ma per garantirsi un futuro pieno di possibilità, proseguendo e rilanciando sulla strada percorsa fino a qui. Solo se andiamo compatti potremo far valere questa forza. E per farlo occorre giocare in modo leale, con metodi leali, mettendo le proprie candidature a disposizione del Partito Democratico: le decisioni si prendono lì e nel confronto con gli altri, non nelle segrete stanze, non con nomi calati dall’alto: più saremo capaci di proporre candidature forti, che se la giocano in modo aperto attraverso le preferenze, e più riusciremo a fare essere determinanti e a portare più di un candidato in Regione Toscana”.

E quindi la volontà di mettersi a disposizione del Partito Democratico. “Mi metto a disposizione – conclude Remaschi – come ho sempre fatto: non è ora il momento delle divisioni, dei tatticismi che nessuno capisce, degli sgambetti, delle guerre intestine. È ora il momento del coraggio: vogliamo che la provincia di Lucca incida negli equilibri regionali, detti la linea negli equilibri politici, continui a rappresentare, e a farlo sempre di più, uno dei poli più importanti della regione per quanto riguarda i settori produttivi, commerciali, ambientali, turistici e culturali in Regione? Io lo voglio, noi lo vogliamo. Mettendo a disposizione tutto il bagaglio politico e amministrativo, costruito in anni di passione per la politica, passione che per me è vita: da sindaco di Coreglia prima, a sostenitore del progetto politico politico di Altopascio dopo, fino al ruolo di consigliere e assessore regionale. Credo che sia proprio qui la cifra di un amministratore-politico: guardare il piccolo, ascoltarlo, valorizzarlo, accompagnarlo se serve per contribuire a far crescere il grande, l’insieme, la complessità delle decisioni e delle scelte che possono generare nuovo sviluppo, nuova crescita, nuovi orizzonti. Con presenza, costanza, fiducia”.

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