M5S, Gabriele Bianchi si ricandida e apre il tema delle alleanze

Il portavoce parteciperà alle Regionarie dopo il 10 febbraio per il bis in Consiglio

Movimento Cinque Stelle, Gabriele Bianchi correrà per una candidatura bis in Regione.

“Sono nel Movimento dal 2007 – spiega – Il consiglio regionale è il luogo dove il M5S può ottenere di più da me: questi cinque anni da consigliere mi hanno permesso di mettere al servizio dei miei concittadini tutte le mie migliori competenze”. Il consigliere regionale del M5S Gabriele Bianchi scioglie così le riserve sulla sua candidatura a confermando la presenza del suo nome tra i candidati del Movimento alle Regionarie, la votazione online sulla piattaforma Rousseau dopo il 10 febbraio.

“Il nostro movimento – spiega – è partito dal basso, dal basso ha iniziato a creare gruppo, iniziative collettive, proposte legislative. Eravamo e siamo quelli delle grandi raccolte firme, dell’impegno in prima linea con coscienza civica e spirito di comunità. I primi provvedimenti nella nostra storia sono andati sempre verso questa prospettiva. Riavvicinare i cittadini alla politica, questo dobbiamo fare. Ritornare all’ascolto dei territori, delle persone che nelle proprie comunità lottano per l’ambiente, la legalità, la trasparenza. Va bene la rete ma col tempo è venuto troppo a mancare l’aspetto dei meetup, gli incontri, i collegamenti tra gruppi e attivisti, le assemblee, i gruppi tematici”.

Bianchi riflette anche sulle competenza acquisite rispetto al passato e sulla presenza negli organi di governo, che permette oggi di guidare percorsi politici costruttivi verso gli obiettivi storici del Movimento, senza più “urla contro la casta”, basandosi anche sulle alleanze: “Sono contrario ad alleanze solo per andare contro qualcuno. Provare a far uscire le forze di sinistra sui temi condivisi sarebbe auspicabile. Per realizzare il nostro programma, si parla di una grande piattaforma progressista, con le forze di sinistra, un Pd che cambia non solo facciata ma si apre ad un confronto partecipativo e costruttivo con i grandi temi strutturali del paese. Si parla nei media di molte situazioni ma al centro restano i temi e da lì parte, per me, ogni valutazione di possibilità”.

“Perché non metterci a decidere sui temi – prosegue – uno per uno, cosa possiamo dire di concreto ai cittadini? Sul lavoro e le difficoltà delle Pmi, sulla sanità, sulle tutele alle difficoltà sociali e sanitarie di prossimità, l’acqua pubblica, la tassazione che sia sempre più equa per cittadino e imprese e sulle nostre prospettive economiche. Mi chiedo perché no? Se per noi la ratio è ottenere più punti del programa  ed abbiamo visto che le grandi leggi che abbiamo fatto son partite con un contratto o un alleanza? Questa è e sarà la vera rivoluzione culturale che è davanti a tutte le forze politiche: togliendosi gli ostacoli di bandiera o di “cosiddetta casta” per la concretezza amministrativa che cambia in meglio la vita del paese. Questo è ciò che ritengo possibile ed anche una strada per migliorare la vita dei cittadini”.

“Per me – continua il consigliere – occorre maturità e responsabilità tra le forze che vogliono bene alla Toscana: no odio, no slogan, no temi bandierina irrealizzabili, no istigazioni alla divisione, la rivoluzione parte anche da qui, dalla responsabilità delle forze che hanno coscienza del territorio in cui vivono con i pro e i contro. Perché non provare a mettere sul tavolo i temi in un percorso comune da qui alle elezioni, una road map basata su punti fondamentali condivisi? Chi ha davvero a cuore parlare di soluzioni da perseguire per la prossima legislatura? Se ci sarà apertura leale non vi sarà perdita di identità per nessuno. La chiave è ridare spazio all’ascolto e al coinvolgimento trasversale per ottenere obiettivi, che è il percorso pratico dell’entropia di cui parlava Beppe Grillo con Luigi Di Maio”.

Bianchi affronta anche la questione dei partiti di opposizione e sulla loro presa ed efficenza sul piano politico amministrativo: “Nella nostra azione anche regionale – dice – abbiamo messo in evidenza come i comuni gestiti da queste forze evidenziano grandi criticità. Non si può portare avanti una forza solo con gli slogan, senza essere in grado di avanzare mai nessuna proposta. Distruggere per distruggere sono buoni tutti, è quando devi proporre che si vede l’idea di paese che ha una forza politica. Posso solo testimoniare che in Regione Toscana sono rare le proposte di legge venuta da queste forze che mostrano di avere una visione solo temporale e poco prospettica per poter realizzare le riforme strutturali di cui la Regione ed il paese hanno bisogno. Lavorerò per ostacolare questa avanzata di barbari che nella sostanza mandano messaggi e slogan vuoti solo per ottenere consenso”.

Bianchi infine ricorda la frase che a inizio legislatura lo ha più ispirato nel suo impegno in consiglio regionale, pronunciata da Don Milani e alla quale continuerà a fare riferimento: “La politica è risolvere assieme i problemi di tutti, che si distingue dall’avarizia e dall’avidità che vuol dire risolvere solo i propri problemi”.

Gabriele Bianchi è lucchese, sposato e padre di un figlio di 15 anni. Ha un diploma di perito industriale specializzato in elettronica ed ha fondato nel 2005 un’impresa artigiana operativa nel settore industriale elettronico.

Eletto consigliere regionale nel 2015 col Movimento Cinque Stelle, oggi ne è portavoce in Regione Toscana dove ricopre le cariche di vice presidente della prima commissione affari istituzionali, programmazione, bilancio, informazione e comunicazione e di presidente della commissione controllo del consiglio regionale.

È membro del consiglio della Fondazione Antonino Caponnetto e la sua attività sul fronte della legalità e la lotta alle mafie si unisce a quella per la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni.

Impegnato nel mondo del volontario è anche appassionato di teatro: nel 2001 si diploma come attore e insegnate alla École Jaques Lecoq di Parigi, titolo che gli ha permesso di svolgere numerose attività di animazione e formazione per bambini e ragazzi.

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