Aria in Valle del Serchio, Libellula presenta la ricerca a Roma foto

Summit per i progetti "Citizen science"

Lo scorso 14 giugno si è tenuto nella capitale un importante meeting internazionale a cui hanno partecipato i cinque gruppi di lavoro assegnatari dei finanziamenti europei per progetti di Citizen Science, tra cui il nostro progetto Aria di Ricerca in Valle del Serchio.  Spagna, Olanda, Slovenia e Lituania gli altri partner che, come noi, hanno realizzato sui rispettivi territori analoghi progetti partecipati dai cittadini, tutti in tema di ricerca ambientale e sanitaria.

Il gruppo di lavoro della Libellula era presente all’incontro per presentare i primi risultati del progetto, che già erano già stati anticipati. Luca Campani, Benedetta Turelli, Antonella Gigli hanno esposto il progetto assieme agli altri ricercatori coinvolti, professor Annibale Biggeri, Antonella Ficorilli, Chiara Doccioli, Giancarlo Fabbro. È intervenuta anche, da remoto, Caterina Campani, sindaco di Barga. Da sottolineare a questo proposito che uno degli aspetti che hanno maggiormente suscitato interesse e apprezzamento dagli altri partner europei è stato proprio il coinvolgimento diretto delle amministrazioni locali  attuato con il progetto Aria di Ricerca, caratteristica questa che differenzia il nostro progetto rispetto a tutti gli altri.

“Come già detto nel precedente articolo – spiega la Libellula -, il nostro studio ha confermato un rischio maggiore di malattia renale per la popolazione residente nella Valle del Serchio. Dal rapporto dell’Agenzia regionale di sanità Toscana del 2018 sappiamo che si sono registrati 10 decessi e 50 ricoverati in più all’anno per malattie urinarie. rispetto alla media regionale del periodo 2003-2017. Nel presente studio, la velocità di filtrazione glomerulare (ml/min), come misura della funzionalità renale, è risultata nel campione di 400 residenti nella Valle del Serchio intorno a 86. Per capire questo valore si tenga presente che in studi condotti su popolazioni residenti in aree con esposizioni ambientali a metalli pesanti sono stati trovati valori medi compresi tra 88 e 120″.

“Nel presente studio – prosegue la Libellula -, diabete, ipertensione, lavoro o residenza in prossimità di industrie metallurgiche sono i fattori più associati ad una diminuita funzionalità renale. Questi fattori incidono sulla funzionalità renale rispettivamente per un 8% (ipertensione), 10% (diabete), 5% (lavoro) e 2,5% (residenza). I fattori che più ci interessano (storia lavorativa e residenza) causerebbero quindi una riduzione della funzionalità renale più modesta rispetto ad altri fattori, ma che riteniamo ugualmente doveroso approfondire con successive ricerche. Il nostro progetto di ricerca prosegue. A questo proposito ricordiamo ai cittadini estratti ed ai volontari che desiderassero partecipare, di contattare la segreteria organizzativa del progetto al numero 331.4640556 o scrivendo a info@ariadiricerca.it”.

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