Gemignani e Lucchesi: “In 5 anni 35 mozioni e 93 interpellanze, non siamo l’opposizione delle buche”

I consiglieri di Un futuro per Bagni di Lucca in vista delle elezioni: "Per amministrare bene bisogna conoscere il territorio"

I consiglieri di Un futuro per Bagni di Lucca, Laura Lucchesi e Claudio Gemignani, fanno il punto di 5 anni di lavoro all’opposizione rispondendo alle critiche con uno sguardo alle elezioni.

“In questi anni abbiamo fatto tanto – affermano i consiglieri -. Ecco alcuni numeri: abbiamo fatto 3 petizioni tra cui quella contro l’impianto di compostaggio a Tana Termini, quella per riaprire il Comune il sabato mattina e abbiamo contribuito a raccogliere le firme per mantenere aperti gli ospedali di Castelnuovo e Barga incrementandone i servizi. Abbiamo fatto ben 35 mozioni, soprattutto sul sociale e molte di queste approvate, 93 interpellanze, 112 segnalazioni scritte, 36 richieste di accesso agli atti. Senza contare le decine di video sui sopralluoghi svolti in questi anni. Abbiamo portato temi importanti in discussione in consiglio comunale: ci riferiamo alla mozione contro la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro, la mozione per l’esenzione o l’agevolazione economica dalla tassa sulle refezione scolastica per gli alunni affetti da disabilità. Quest’ultima è stata approvata all’unanimità in consiglio comunale. La nostra non è l’opposizione delle buche. Semplificare le cose in maniera eccessiva porta poi a dire delle bugie, ad omettere delle verità. Questa che abbiamo descritto è la verità, gli atti parlano chiaro”.

“La nostra è stata un’opposizione tra la gente – proseguono Lucchesi e Gemignani -. Il nostro modo può anche non piacere, ma non si può negare il fatto che in questi anni abbiamo veramente dato il cuore per il nostro paese. E daremo il cuore per questo nuovo progetto che stiamo realizzando per le prossime elezioni amministrative. Le critiche che ci vengono fatte sono tutte legittime, la critica è il sale della democrazia. Noi risponderemo con i fatti”.

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Infine, una nuova stoccata a Fdi: “Permetteteci una sottolineatura: per amministrare bene bisogna conoscere il territorio. Bisogna essere anche coerenti in questo senso: io amministro un territorio se lo conosco e se lo vivo. Un territorio va conosciuto e vissuto. Conoscere le persone del territorio, le sue peculiarità, i punti deboli e di forza: è da qui che poi parte l’amministrare un territorio bene o male. Noi cercheremo di contribuire alla creazione del miglior progetto possibile, ma nella nostra azione non mancherà mai lo stare tra la gente”.

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