Pirogassificatore Kme, a Confindustria non piace lo stop: “Il problema dello smaltimento dei rifiuti andrà risolto”
Matteini e Pieretti: "L'azienda ha intenzione di ripresentare un progetto in forma autorizzata"
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Lo stop al pirogassificatore Kme di Fornaci di Barga non piace ai vertici di Confindustria Toscana nord per i quali resta irrisolto il problema dello smaltimento dei rifiuti per le aziende.
Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord è, infatti, convinto: “La vicenda di Kme e dell’impianto di autoproduzione di energia che l’azienda vorrebbe realizzare è emblematica della situazione paradossale in cui opera l’industria toscana. Mentre regioni come la confinante Emilia Romagna e la Lombardia sono all’avanguardia per l’impiantistica per i rifiuti, in Toscana andiamo avanti essenzialmente con le discariche e con molti progetti avveniristici di non certa concretizzazione; vi è invece da parte del governo regionale un atteggiamento di preclusione verso la termovalorizzazione e altre tecnologie, fra cui quella che ha sposato Kme, che consentono nello stesso tempo di produrre energia e di risolvere il problema rifiuti. Anziché guardare con favore a progetti come quello della Kme, li si ostacola in ogni modo. Non ci stancheremo mai di ricordare che la valorizzazione energetica dei rifiuti non solo non è in contrasto con i principi dell’economia circolare ma ne è parte integrante: tutto ciò che non si può recuperare come materia va recuperato come energia. Sarebbe una buona cosa per l’ambiente se pubblico e privato insieme realizzassero in Toscana impianti all’avanguardia per produrre energia dai rifiuti civili e industriali. Nel frattempo anche progetti come quello di Kme vengono osteggiati in ogni modo.”
Tiziano Pieretti, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord e presidente della sezione Carta e cartotecnica dell’associazione rincara: “Fa bene Kme a puntualizzare che il ritiro del suo progetto non è affatto definitivo ma è solo un atto tecnico volto a ripresentarlo in forma attualizzata: un passaggio reso opportuno dai vari accadimenti che hanno parzialmente cambiato lo scenario al contorno. Come vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, ma ancor prima come imprenditore, guardo con grande interesse e favore al progetto dell’azienda, che va nel senso delle strategie associative ed è funzionale alle esigenze delle imprese del settore cartario. Un settore, voglio ricordarlo, che consente il riciclo della carta da macero per tutta la quantità a oggi tecnicamente possibile, intorno al 90%, e che chiede solo di poter smaltire quanto residua da questo processo virtuoso. Colgo l’occasione anche per smentire una notizia infondata: non è affatto vero che le aziende cartarie di Confindustria Toscana Nord stiano studiando per lo smaltimento dello scarto di pulper un progetto alternativo a quello di Kme. Non lo stiamo facendo perché un progetto come quello di Kme si colloca già sul piano tecnico nei migliori standard europei ma anche per un altro motivo: perché è un azzardo cimentarsi come privati in un progetto del genere in assenza perfino di un piano regionale di localizzazione degli impianti e in un contesto come quello toscano che – Kme docet – non è esattamente bendisposto verso iniziative del genere.”
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