Folla di giovani e balli in piazza, Andreuccetti: “È una totale mancanza di rispetto”

Lo sfogo del sindaco di Borgo a Mozzano sui fatti di Lucca: "Siamo davvero alla frutta"

“Nulla contro chi si diverte, quando posso lo faccio anch’io e vado volentieri nei locali, ma se è vero quello che fanno vedere della Porta dei Borghi a Lucca, siamo davvero alla frutta“. Inizia così la riflessione del sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti sul fatto accaduto ieri (8 gennaio) a Lucca.

https://www.luccaindiretta.it/cronaca/2021/01/08/folla-di-giovani-si-scatena-e-balla-in-strada-nonostante-i-divieti/215917/

“Noi stiamo lottando da quasi un anno contro il virus – si legge nello sfogo del sindaco -, finalmente siamo zona gialla (questo vuol dire che i contagi sono diminuiti e che il tracciamento funziona), ma ci sono persone che ancora muoiono, che si ammalano gravemente, attività che non ce la fanno, persone che si privano della propria socialità per spirito di solidarietà e senso civico, e come se non bastasse il maltempo ci ha portato mancanza di luce, assenza d’acqua, problemi di telefonia. Dopo due giorni di condivisione dei problemi tra le colline di Valdottavo e Motrone, oggi siamo con la popolazione di Chifenti perché anche lì, in parte del paese, manca la luce. Simili situazioni stanno accadendo e sono accadute in tutta la Valle del Serchio. Divertirsi in questo modo, di questi tempi, è una totale mancanza di rispetto per tutto quanto sopra. Sono arrabbiato e lo dico senza se e senza ma. E non mi commentate che la colpa è di chi dà la zona gialla, perché il cervello è una cosa individuale che ognuno deve avere per saper valutare le situazioni”.

“Sulla storia dei controlli è bene fare chiarezza una volta per tutte – conclude il sindaco -. Non esiste alcun ente in grado di presidiare ogni situazione a qualunque ora, nemmeno tutte quelle potenzialmente più a rischio. Quindi sì, si può sempre migliorare sui controlli, ma pensare che siano la panacea di tutti i mali ci porta a vivere il problema nel modo sbagliato. Non è la repressione che educa le persone, ma la consapevolezza, e su questa c’è ancora tanta strada da fare, ed a più livelli”.

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